4 zampe in città: Ferrara vista (e sentita) da un cane

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Passeggiando sotto il caldo sole di primavera ho notato come ogni dettaglio attorno a me si fosse intensificato, come se la città stessa pulsasse di vita. In un comune venerdì pomeriggio, Ferrara si presentava vibrante, avvolta da un mix di odori, suoni e movimento che sembravano usciti da un lungo letargo invernale. Mentre per me questa esplosione sensoriale evocava emozioni positive, spingendomi a immergermi completamente nelle vie della città, la mia fedele amica Caciotta viveva un’esperienza ben diversa. Così, ho trovato un angolo tranquillo, ai piedi di un portone, per permetterle di prendere fiato e osservare il mondo con calma, libera di esprimere il suo disappunto.

Foto: Carmen Ciclamini di @bellecosecinofilia

Per molti cani, la città può rivelarsi un ambiente complesso da vivere a causa della sovrastimolazione a livello percettivo e di conseguenza potrebbe essere interpretato attraverso emozioni negative. Comportamenti come tirare al guinzaglio, abbaiare a chiunque, rincorrere mezzi e persone in movimento, bloccarsi o addirittura avere difficoltà a fare i propri bisogni all’aperto, sono chiari segnali di disagio nei confronti di un contesto così frenetico. Per aiutarvi ad evitare questo stress ai vostri fedeli amici provo a spiegarvi come il cane “sente” il mondo che lo circonda.

Per prima cosa definiamo un concetto fondamentale: il cane non è una macchina da allenare e abituare agli input attraverso comandi universali. Ogni individuo è unico, la sua identità si costruisce fin dalle prime settimane di vita e si definisce in base alla sua storia personale, genetica, esperienze. Ognuno di loro ha una precisa idea di relazione e di come vivere il mondo, e questo vale anche circa le possibilità o i limiti che i contesti in cui li caliamo presentano. È nostro dovere aiutarli a essere in equilibrio cercando di offrire relazioni ed esperienze che rispondono ai loro bisogni e idee. Certo esistono i compromessi ma (né verso di noi né verso di loro) devono essere motivo di annullamento dell’altro.

Detto questo il loro sentire e le emozioni provate nascono proprio dalla ricezione degli input attraverso i canali di senso. I principali sono 3: vista, udito e olfatto (il più sviluppato della specie) ed ogni cane ne utilizza uno in maniera prioritaria in termini attentivi per ricevere le informazioni dal mondo esterno, elaborarle attraverso il pensiero e attribuirgli valori più o meno negativi in base al proprio personale profilo identitario ed esperienziale. La somma tra il profilo comportamentale e il profilo genetico ci dice già su che cosa il cane focalizzerà la sua attenzione in maniera prioritaria nei contesti in cui lo caliamo. Pertanto, imparare a conoscere questo ci indica già come prevenire eventuali difficoltà.

Quindi eccomi qui, nel mio ruolo di educatrice e istruttrice cinofila, pronta ad aiutarvi a ‘sentire’ Ferrara attraverso i loro sensi. Insieme, imparando ad osservare i nostri fedeli compagni di vita, possiamo rendere l’esperienza urbana positiva e gratificante anche per loro, affinché possano godere della bellezza della nostra città tanto quanto noi!

Foto: Carmen Ciclamini di @bellecosecinofilia

CENTRO CITTA’ E LIMITROFI

A livello sensoriale il contesto urbano può essere piuttosto stimolante e complesso.

I pro del centro città riguardano quei cani dal carattere aperto, socievole e curioso, che adorano stare in mezzo alla gente e che non hanno difficoltà nella gestione al guinzaglio e nelle interazioni con gli estranei. Recentemente, mentre facevo aperitivo al Molo, ho notato un meraviglioso labrador nero che si divertiva a rubare patatine e a sonnecchiare beato sotto il tavolo dei suoi umani, senza mostrare il minimo segno di stress. Se anche il vostro cane ha questo spirito via libera alle passeggiate lungo il listone e le vivaci Via Mazzini, Via San Romano e Via Garibaldi! Per loro la socialità e i momenti di condivisione che il contesto richiama sono appaganti e piacevoli, a patto che vengano coinvolti nelle vostre attività.

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Parlando dei contro invece, dobbiamo sapere che il cemento tende a trattenere gli odori in maniera più persistente rispetto all’erba, mentre il rumore e i continui movimenti possono risultare opprimenti, specialmente per quei cani che amano avere tutto sotto controllo. Inoltre la mancanza di spazio a causa delle strade strette, i tempi frenetici e la limitazione del guinzaglio a 1,50 per legge non favoriscono una corretta comunicazione. Se ci troviamo in centro e non abbiamo modo di allontanarci e il nostro cane è in difficoltà possiamo cercare rifugio in luoghi più tranquilli come il Parco Pareschi e strade meno affollate come la zona di Via Saraceno. Vivere con un cane che a livello di attenzione tende ad utilizzare in maniera prioritaria la vista o che, per esempio, si attiva molto sui rumori vi richiede di frequentare il centro città negli orari più tranquilli del mattino. Se come Caciotta avete difficoltà in urbana anche viverla inserendo esperienze e rituali piacevoli che appaghino i bisogni del vostro cane è un’ ottima soluzione.

Noi per esempio chiudiamo sempre le nostre passeggiate urbane con un giro di controllo del fossato del castello, questo rituale (che mi ha proposto lei da cucciola) appaga la sua curiosità e necessità di controllo e le da modo di focalizzarsi a livello sensoriale rispetto a quel che la circonda.

Foto: Carmen Ciclamini di @bellecosecinofilia

PARCO URBANO, SOTTOMURA E MURA

Il parco urbano e il sottomura offrono un’esperienza sensoriale davvero preziosa per tutti. La possibilità di esplorare l’ambiente e odorare nell’erba, di godere di un ampio orizzonte e di utilizzare la vista in analisi piuttosto che in allerta, è un grande vantaggio per ogni cane. Inoltre, sono contesti che forniscono lo spazio necessario per allontanarsi da eventuali situazioni stressanti favorendo una corretta comunicazione. Tuttavia, è importante prestare attenzione alla scelta dei giorni e degli orari: durante i weekend o nel pomeriggio, questi posti tendono a essere molto affollati di persone che fanno sport oltre che di cani. Questo potrebbe rappresentare una sfida per quegli individui che hanno difficoltà a gestire le interazioni sociali o per chi ha bisogno di più tempo per sentirsi a proprio agio in mezzo agli altri.

Se il vostro cane vive con il naso a terra scegliete giorni e orari in cui il parco non è popolato da persone che fanno pic nic in ogni angolo, potrebbe essere complesso gestire tutte quelle informazioni olfattive!

Munitevi di lunghina per dargli modo di esplorare ogni filo d’erba e inserite momenti di calma tra una annusata e l’altra, magari sedendosi su una panchina ad osservare l’ambiente. Se invece il vostro cane si attiva su ogni movimento meglio evitare le mura, la forma lunga e stretta e l’arrivo frontale di cani e persone  non sono di aiuto. Preferite il sottomura e il parco urbano, in zone tranquille dove il cane possa “staccare” l’attenzione dalla vista e annusare l’ambiente in totale tranquillità. Anche la campagna in zona CUS è un’ottima alternativa.

COSA OSSERVARE NEL NOSTRO CANE?

La loro postura, la mimica e come si muovono ci dicono tanto di come il nostro amico sta vivendo quella situazione. E’ nostro dovere imparare a leggerli e agire di conseguenza, chiedendogli di affrontare situazioni che sappiamo essere in grado di superare positivamente. Il modo migliore è ovviamente farsi seguire da un educatore o istruttore cinofilo ma per aiutarvi a comprendere cosa intendo vi lascio con qualche esempio fotografico.

Provate ad osservare  come cambia l’assetto emotivo e la comunicazione di Caciotta nel giro di mezz’ora, semplicemente cambiando contesto. Siamo state prima 20 minuti in centro e poi in zona CUS una mezz’ora buona, così da chiudere positivamente la giornata.

Foto: Carmen Ciclamini di @bellecosecinofilia

Nella foto a sinistra ci troviamo nella campagna vicino al CUS: nel marcare e comunicare Caciotta appare presente, lo sguardo è dritto e sicuro e la sua postura è rilassata. Il suo assetto emotivo è di stampo positivo. Nella foto a destra invece ci troviamo in piazza Castello (abbiamo pulito, tranquilli!) e il suo assetto cambia completamente: quello che Caciotta percepisce la preoccupa, c’è molto movimento. Le orecchie sono indietro, la mimica è tesa, il corpo è contratto e chiuso, e lo sguardo è rivolto verso l’esterno. La sua comunicazione è di disagio.

Al centro siamo in zona parco urbano, l’annusata è profonda, con il muso affondato nel terreno, mentre analizza con curiosità la fonte di odore senza subirne le informazioni e anzi, risponde con una bella strusciata di schiena (foto in basso). Al contrario, nella foto a destra siamo in città e annusa con una postura ritirata, una zampa indietro e uno sguardo preoccupato… la marcatura che ha trovato su quel sasso doveva essere poco positiva come il suo assetto emotivo.

 Secondo l’anagrafe canina sul nostro territorio 1 abitante su 6 condivide la vita con un cane ed è un dato che non possiamo ignorare; per loro vivere la nostra città senza averne le competenze può essere davvero difficile. Difatti non rappresentano solo un’opportunità per soddisfare i propri bisogni ma per molti sono l’unica preziosa occasione per vivere esperienze positive e arricchenti ogni giorno. È fondamentale che ci assumiamo la responsabilità di orientarle verso il loro benessere psicofisico. Spero di avervi invogliato ad osservare più attentamente il vostro amico durante la prossima passeggiata e di avervi dato occhi nuovi con cui sentire la nostra amata Ferrara, che è piena di opportunità per vivere una vita serena con i nostri amici a quattro zampe. Vi assicuro che comprendere come il nostro cane percepisce e vive l’ambiente vi consentirà di intervenire in modo efficace, molto più che con comandi e regole che non tengono conto delle sue emozioni. La vostra relazione si rafforzerà, e ovunque siete diventerete per lui una figura di riferimento solida e affidabile, capace di farlo sentire al sicuro e compreso.

Foto: Carmen Ciclamini di Bellecose Cinofilia

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