La storia di quando elessero il Papa a Ferrara (che durò pochissimo)

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L’elezione del Papa non si è sempre tenuta con un Conclave. Il Papa che lo ha introdotto formalmente è stato infatti Gregorio X, con la costituzione apostolica Ubi periculum, emanata durante il Secondo Concilio di Lione nel 1274. Dopo la morte del suo predecessore Papa Clemente IV (1268), l’elezione di Gregorio X durò quasi tre anni (1268-1271), un periodo lunghissimo che portò a molta confusione e pressioni politiche. Per evitare simili stalli in futuro, Gregorio X decise dunque di regolare il processo in modo rigoroso. Venne stabilito che i cardinali dovevano riunirsi in un luogo chiuso e sorvegliato, da cui “con clave” (letteralmente “con chiave”), cioè rinchiusi fino all’elezione del nuovo Papa, e venivano imposte restrizioni crescenti su cibo e comfort per accelerare la decisione. Questa procedura, con alcune modifiche nel corso dei secoli, è rimasta alla base del sistema del conclave ancora oggi.

E prima di allora? Prima del 1274, l’elezione dei papi era molto meno regolamentata e spesso influenzata da pressioni politiche, giochi di potere locali e ingerenze esterne. Si tenne per ben ventotto volte fuori da Roma, e una perfino a Ferrara, nel 1187, nel pieno della lotta tra le due fazioni capeggiate dalle potenti famiglie degli Adelardi e dei Salinguerra, guelfi i primi, ghibellini i secondi.

Perché proprio qui? Semplicemente perché nel capoluogo estense si trovava il Papa nel momento della sua morte. Per capire come andarono le cose bisogna tornare indietro di qualche anno.

Urbano III

In quel momento storico il Papa era Urbano III, nato Uberto Crivelli nel 1120 a Cuggiono, una piccola cittadina nell’arcidiocesi di Milano, membro di una nobile casata milanese che disponeva di proprietà fondiarie in queste terre. Fu inoltre zio del futuro Papa Celestino IV da parte di madre.

Decise di vestire l’abito sacerdotale e compì gli studi a Bologna per poi tornare a Milano. La famiglia Crivelli era da tempo di parte guelfa e sosteneva il Papa contro l’imperatore Federico Barbarossa; molti suoi membri (tra cui lo stesso Uberto), furono costretti all’esilio in Francia quando Federico I saccheggiò Milano nel marzo del 1162.

Il 25 novembre 1185 morì a Verona Papa Lucio III. Lo stesso giorno 18 cardinali presenti al suo letto di morte elessero Uberto, che assunse il nome di Urbano III. Fu incoronato nel capoluogo veneto il 1° dicembre ma non riuscì mai a raggiungere Roma a causa del controllo che l’imperatore Federico I Barbarossa ed i suoi alleati esercitavano su tutte le vie di comunicazione. Governò la Chiesa proprio da Verona.

Federico I Barbarossa

Urbano III riprese vigorosamente le diatribe del suo predecessore con il Barbarossa, inclusa l’annosa disputa sui diritti di proprietà dei territori appartenuti alla contessa Matilde di Canossa. Come arcivescovo si rifiutò di incoronare come re d’Italia il figlio di Federico, Enrico, che aveva sposato Costanza d’Altavilla, erede del regno di Sicilia. Mentre Enrico a sud cooperava con il Senato ribelle di Roma, Federico a nord bloccò tutti i valichi alpini, tagliando così le comunicazioni tra il Papa, che risiedeva a Verona, e i suoi aderenti tedeschi.

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Urbano avrebbe voluto scomunicare Federico, ma i veronesi protestarono contro un tale procedimento all’interno delle loro mura e lo costrinsero a lasciare la città. Aggredito dal camerlengo, Urbano si ritirò quindi a Ferrara, ospite di Obizzo I d’Este, ma morì prima che potesse dare corso alle sue intenzioni il 20 ottobre 1187, diciotto giorni dopo la caduta di Gerusalemme.

Il conclave dell’ottobre 1187 venne dunque convocato a Ferrara, dove si trovava il Papa nel momento della morte. Durante i tre giorni successivi al suo decesso i cardinali presenti al suo letto di morte iniziarono le procedure per l’elezione del successore.

In quel momento il Collegio cardinalizio contava probabilmente 23 cardinali. Basandosi sulle controfirme delle bolle pontificie del mese di ottobre del 1187 si può ragionevolmente stabilire che all’elezione del successore di Urbano III abbiano partecipato solo 13 cardinali. Secondo altre fonti invece a quella data il Sacro Collegio contava 34 cardinali, dei quali 23 avrebbero partecipato all’assemblea elettiva del Pontefice.

Tre erano i candidati al soglio pontificio: Henri de Marsiac, Paolo Scolari e Alberto di Morra. Marsiac rifiutò la nomina, Scolari venne escluso a causa dei gravi problemi di salute che lo affliggevano in quel periodo e quindi il 21 ottobre, appena un giorno dopo il decesso di Urbano III, venne eletto l’ex cancelliere pontificio beneventano Alberto di Morra, che prese il nome di Gregorio VIII.

Papa Gregorio VIII

Figlio del nobile Sartorius di Morra, studiò in Francia e a Bologna, dove fu anche professore di diritto. Entrò nella Curia romana in età avanzata grazie alla sua fama giuridica. Fu nominato cardinale nel 1155 da papa Adriano IV e ricoprì vari ruoli diplomatici come legato pontificio in Dalmazia, Ungheria, Francia e Italia. Partecipò al concilio di Avranches (1172), sostenne la Terza crociata e contribuì alla fondazione dell’ordine dei Cavalieri di Santiago, redigendone la regola. Divenne Cancelliere della Santa Sede nel 1178 prima di diventare Papa.

Il conclave ferrarese fu uno dei più significativi nella storia della Chiesa cattolica medievale, poiché si svolse in un momento di grande crisi per la cristianità, subito dopo la caduta di Gerusalemme in mano a Saladino il 2 ottobre 1187, durante la Terza Crociata. La riconquista della Città Santa da parte dei musulmani ebbe un impatto devastante sull’Europa cristiana. Si dice che il Papa in carica, Urbano III, morì poco dopo aver ricevuto la notizia forse per lo shock.

Baliano di Ibelin consegna le chiavi di Gerusalemme al Saladino

Gregorio VIII era comunque un cardinale ben considerato e già legato pontificio in Germania e Inghilterra, noto per la sua diplomazia. Una delle sue priorità fu la riconciliazione tra le potenze cristiane europee (soprattutto tra l’imperatore Federico Barbarossa e il re di Sicilia), per unire le forze in una nuova crociata. Se è passato alla storia il pontificato brevissimo di Papa Luciani, appena un mese nel settembre del 1978, anche quello di Gregorio VIII non fu da meno: appena 57 giorni, visto che morì di febbre il 17 dicembre 1187 a Pisa, dove oggi è sepolto. Durante il suo breve regno, pubblicò la bolla “Audita tremendi”, che chiamava ufficialmente alla Terza Crociata per riconquistare Gerusalemme. Federico Barbarossa avrebbe dovuto essere il perno di quella crociata, almeno nelle intenzioni del Papa, ma continuò invece nel suo intransigente atteggiamento di ostilità nei confronti della Sede romana.

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