

Quante volte ci è capitato di sognare posti lontani, di vedere documentari girati negli ambienti più incontaminati dell’Africa e sognare di essere lì, tra gli animali della savana? Quante volte, chiudendo gli occhi, ci siamo proiettati in un mondo altro, diverso, colorato e vivace e ci siamo immaginati di trovarci di fronte a una tigre o una zebra? Viaggiare e visitare luoghi lontani è un po’ il sogno di tutti, e più lontana è la meta, più forte è il desiderio di partire. E se ci dicessero che non è necessario correre lontano, e che la meraviglia non ha una folta criniera ma è vestita di piume verdi-azzurre e si chiama Martin Pescatore? Probabilmente non ci crederemmo e continueremmo a rincorrere un sogno che, chissà, forse non si realizzerà mai, e nel frattempo ci perderemmo una realtà colorata, vivida e vivace che è a pochi passi da noi.

Per fortuna c’è ancora qualcuno che è in grado di valorizzare il nostro territorio, e lo sa fare con estrema delicatezza e grande potenza espressiva: questo qualcuno risponde al nome di Sergio Stignani. Fotografo naturalista per passione, o, come ama definirsi lui, “fotografo a chilometri zero”, Sergio, nato e cresciuto ad Argenta, ha dedicato la sua carriera e la sua vita a due attività, la fotografia e la natura. A fare da comune denominatore un fattore imprescindibile: l’amore per il territorio.
I suoi inizi come fotografo hanno contorni che sfumano in un lontano passato. Il suo vicino di casa, infatti, faceva il fotografo. Il piccolo Sergio (aveva appena quattro cinque anni) si divertiva a osservare l’attività di quest’uomo che scattava foto in bianco e nero, aiutato dalla moglie che, con il bromografo, le ritoccava e le colorava. Il divertimento si è presto fatto passione per Sergio, che così ha iniziato a fare i primi scatti. La sua prima macchina fotografica, come per tanti della sua generazione, è stata la Comet e con questa fotografava di tutto, finendo con il “fotografare niente”, come spesso succede.

La vera svolta arriva quando compra la sua prima Zenit-E e il suo primo teleobiettivo catadiottrico che lo porta ad essere da un “fotografo di niente” alla ricerca di mille soggetti diversi a un “fotografo di natura”. Nel 1979 viene assunto dal Consorzio di Bonifica Renana di Bologna come manutentore di impianti. Qualcosa però non tornava: lavorava in valle e questa sì era una bella soddisfazione, ma non era abbastanza. Sergio doveva trovare il modo di trasformare il suo lavoro da operaio a fotografo. Ecco allora che noleggia un piccolo areo per fare foto dall’alto del territorio delle Valli e le porta all’allora direttore del consorzio, che non può che rimanere stupito dall’attività svolta e dalla passione impiegata.

E così Sergio da quel momento non è più solo un operaio in valle, ma è un fotografo in valle a tutti gli effetti. Questa attività, proseguita per oltre quarant’anni (fino al 2020), con le sue fotografie ha contribuito alla valorizzazione dell’ecosistema delle Valli di Argenta, una delle più importanti aree umide d’Europa, che fanno parte del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna. Le sue foto documentano la bellezza e l’unicità di un territorio che pone non poche difficoltà, ma che sa offrire una varietà floro-faunistica incredibile. Il suo coinvolgimento nelle attività del Consorzio e la collaborazione con l’Ecomuseo di Argenta si fa sempre più vivo nel corso del tempo, tanto da entrare a far parte delle guide del Museo delle Valli di Argenta e del Museo della Bonifica.

Ma dal 2010 il suo maggior impegno sarà rivolto in particolare all’accompagnamento degli appassonati fotografi naturalisti, in appositi capanni fotografici, realizzati in collaborazione tra Ecomuseo di Argenta, Consorzio della Bonifica Renana e Skua Nature, i molti fotografi accorsi anche dall’estero per poter ammirare la bellezza di questo territorio e immortalare la fauna all’interno delle oasi. Le due attività, quella di fotografo e quella di guida, si sono interlacciate per lungo tempo, tanto che l’una non sarebbe stata possibile senza l’altra. Protagoniste di un intreccio e di un virtuosismo incredibile, queste due sfere nella vita di Sergio Stignani hanno contribuito senza dubbio a fare di lui uno dei fotografi più sensibili e più attenti di questo territorio. Certamente, come sottolinea spesso lui e come si intuisce dallo sguardo lucido e vispo che ha mentre parla della sua attività, tutto questo non sarebbe stato possibile senza il motore propulsore della passione per le Valli.
Ascoltando i suoi racconti e seguendo il filo della sua attività si può vedere quanto si sia trasformato il territorio nel corso del tempo: aree un tempo paludose sono state trasformate in terreni agricoli ma il consorzio di bonifica, attraverso le sue attività di gestione del territorio, è stato in grado di mantenere nel tempo un adeguato equilibrio idraulico ma anche ecologico in questi ambienti difficili, garantendo a varie specie animali un habitat perfetto.

Il più affascinante di tutti gli animali del territorio per Sergio rimane sempre e comunque il Martin pescatore: tanti di noi sicuramente lo conoscono, ma sono pochissimi quelli che possono dire di averlo visto in natura. Osservare così da vicino la natura, senza alterarla, senza disturbarla nella sua quiete e nelle sue dinamiche, significa anche imparare a conoscere i comportamenti animali, anche quelli più curiosi. Ecco allora che, ad esempio, parlando con Stignani si arriva a conoscere il rituale di corteggiamento del Cavaliere d’Italia: la femmina assume la posizione per l’accoppiamento, mentre il maschio le gira attorno sollevando qualche schizzo d’acqua con il becco, poi avviene l’accoppiano e di seguito i due si affiancano e incrociano i becchi come in una sorta di bacio e dopo aver compiuto qualche passo insieme ritornano alle loro normali attività.Una scena romantica, non è vero?

C’è anche un altro animale che da qualche anno a questa parte ha iniziato a popolare il nostro territorio: il lupo. I primi avvistamenti sono avvenuti nel 2017: è lo stesso Sergio a notare, mentre accompagna alcuni fotografi in un capanno, un cane un po’ più grande del solito e un po’ diverso. È il primo lupo avvistato nel territorio. Nel 2020 un altro avvistamento, questa volta una coppia di lupi ripresa da fototrappole con regolarità. Questa coppia è stata battezzata Anna e Marco, come i protagonisti di una canzone di Lucio Dalla. I lupi sono arrivati dall’Appennino nelle Valli di Argenta seguendo le vie odorose lasciate dalle proprie prede e qui sono rimasti, trovando in pianura un territorio idoneo e adatto. Questa prima coppia di lupi ha dato poi vita a due cucciolate, una sette e una di otto esemplari. Nell’immaginario comune, il lupo suscita una sorta di fascino misto a paura: chi di noi, trovandovisi di fronte, non proverebbe un senso di timore e vorrebbe scappare? È vero, il lupo è un animale predatore, ma diventa pericoloso – spiega Sergio – solo se entra a contatto con l’uomo, specie quando è in presenza di cuccioli. È fondamentale avere rispetto di questa specie che ha fatto da poco la sua comparsa nel nostro territorio perché il vero pericolo non è il lupo, ma è l’uomo, che con la sua curiosità e il suo atteggiamento invasivo rischia di mettere in pericolo l’esistenza di questi animali.

L’ammirazione e il rispetto per la natura che ha Sergio Stignani è evidente anche nella maniera in cui ci presenta i lupi: animali pericolosi e temibili nell’immaginario collettivo si diceva, cuccioli teneri e sempre pronti a giocare nelle fotografie e nei video preparati da Sergio. Grazie alla sua sensibilità, Stignani è in grado di mostrarci i lupi suscitando in noi la stessa tenerezza che potrebbe farci provare un video di cuccioli di cane. In fin dei conti, abbiamo paura solo di ciò che non conosciamo. È allora importante, anzi, fondamentale, recuperare un contatto diretto con la natura, avere rispetto per quest’ultima e per le specie che la popolano per poter tornare a vivere noi per primi in armonia con l’ambiente che ci circonda.

Sergio Stignani, classe 1957, non è solo un fotografo naturalista, non è solo un grande appassionato del territorio e delle Valli di Argenta: Sergio Stignani è un maestro di fotografia e di natura, è in grado di ritrarre l’ambiente con una delicatezza e un rispetto senza pari, mettendo sé stesso e noi, spettatori incantati delle sue fotografie, in contatto diretto con una natura che ha tanto da offrire, un territorio che ha tanto da raccontare e specie animali che hanno tanto da meravigliare. Anche il lupo, che da nemico può diventare amico. Basta solo avere rispetto e sapere mantenere la giusta distanza.
Sergio Stignani ha scoperto quello che cercava senza dover compiere grandi viaggi, sotto ai suoi occhi, non occorre andare lontano. “Chi si accontenta gode… così così” recita una ormai vecchia canzone. Tutto al contrario per Sergio: l’importanza di sapersi accontentare non è affatto da sottovalutare.
