Un ultimo sguardo ai giardini e chi si è visto si è visto

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«Soffiare su dieci candeline non è un traguardo da poco per un evento basato sulla partecipazione della comunità, sul valore della condivisione e sul piacere dell’incontro. Ci è sembrato bello e giusto concludere questo intenso percorso di scoperta e valorizzazione con una grande festa di compleanno.”

Queste sono le parole che gli organizzatori di Interno Verde, Licia Vignotto, Riccardo Gemmo, Giulia Nascimbeni e Giacomo Lodi, hanno dedicato all’ultima edizione della manifestazione che, in questi anni, ha aperto al pubblico più di 200 giardini, per la maggior parte appartenenti a famiglie e privati.

Abbiamo voluto anche noi salutare questo appuntamento, uno degli eventi che ha permesso di raccontare Ferrara e la sua poesia, attraverso uno sguardo inedito, grazie a un atto di partecipazione collettivo, partito dal basso e che è riuscito a creare un importante momento di aggregazione, durato dieci anni. Durante le due giornate siamo andati fra cittadini, visitatori e volontari a farci raccontare un po’ delle emozioni vissute in questo lasso di tempo, dove si respira già un sentimento di rassegnazione e nostalgia, per un evento che ha permesso di scoprire una città intima e segreta.

A Palazzo Sinz in Via Armari, 18, che ospita un’amena area verde impreziosita da statue e dal raro kiwi centenario, incontriamo la proprietaria Alessandra Calzolari che da dieci anni ama accogliere i visitatori e raccontare loro la storia di questo luogo: “la vera sorpresa è che, nonostante i dieci anni di attività, venga sempre gente… è stata davvero un’ottima iniziativa. Forse, dopo tanto tempo, è anche comprensibile che gli organizzatori cerchino un rinnovamento – afferma Calzolari – pensi che dei conoscenti mi hanno anche criticata dicendo che volevamo aprire i giardini per vanità, ma non è mai stato questo lo spirito della manifestazione, per me è un piacere poter accogliere e aiutare i visitatori nella scoperta”.

Attraversiamo la strada e ci troviamo in Via degli Spadari, 6 e raggiungiamo Palazzo Strozzi Sacrati. Prima di entrare e scoprire il misterioso e intricato giardino al suo interno, veniamo accolti dalle giovanissime Anna Piccinini e Ludovica Bigoni, che ci raccontano la loro esperienza come volontarie di Interno Verde: “questo è il secondo anno che lo facciamo e ci siamo trovate davvero benissimo, all’inizio credevamo sarebbe stato noioso avere tutte le giornate impegnate, invece ci è piaciuto davvero tantissimo aiutare le persone. Quest’anno siamo state assegnate a una delle location del centro e passano davvero tantissime persone che chiedono informazioni” – raccontano con entusiasmo le ragazze – “ci dispiace davvero tanto che questa sia stata l’ultima edizione, anche perché l’affluenza sembra essere davvero alta, a Ferrara mancherà molto un’esperienza come questa.”

Come ogni ferrarese che si rispetti in una limpida giornata di primavera, inforchiamo la bicicletta e in due pedalate ben assestate, siamo in Via Ugo Bassi che accoglie Casa Giglioli e La porta scomparsa. Esplorando questi due luoghi da sogno che mai immagineresti di trovare dietro gli spessi portoni dei palazzi, ci avviciniamo a Patrizia, che scopriamo essere una veterana di Interno Verde: “io sono di Ferrara e ho partecipato praticamente a tutte le edizioni, questa mattina ho fatto una visita guidata e poi ho proseguito con la visita dei giardini, alcuni sono talmente belli che li ho visti due volte! È davvero un peccato che finisca, ci sono ancora tanti giardini da scoprire!“.

Patrizia, da ferrarese doc, offre anche la sua visione sulla città e i suoi abitanti: “A volte i ferraresi possono essere anche molto gelosi dei loro spazi personali, io stessa lo sarei, i giardini visitabili sono cambiati quasi a ogni edizione, ma tanti ancora rimangono nascosti, è sempre bello vedere come vengono tenuti e le ricchezze che racchiudono. Una grande mancanza sarà anche la gentilezza dei giovanissimi volontari, sempre educati, disponibili , seri e molto preparati, è bello venire in contatto con la loro passione!”

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Salutiamo Patrizia unendoci al suo dispiacere per l’arrivo di questo traguardo e proseguiamo la nostra scoperta dei giardini estensi, per l’ultima volta. Questi sono solo alcuni scatti ricordo del tutto personali, ma siamo sicuri che ognuno avrà i suoi ricordi verdi da custodire con gelosia e riguardare i prossimi anni. Arrivederci a presto Interno Verde!

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