Non ho potuto incontrare Margherita di persona perché qualche mese fa, ha deciso di lasciare l’Italia e trasferirsi in Austria. Tramite Skype ho potuto parlare con una ragazza acqua e sapone, dai capelli corti a contornarle un viso minuto e fine. Nata e vissuta a Ferrara, da anni pensava di lasciare l’Italia e, nel gennaio 2018, ha finalmente fatto il grande salto. Dopo essersi diplomata al liceo scientifico Roiti di Ferrara, Margherita ha studiato antropologia presso l’Università di Bologna. Successivamente ha seguito un paio di master in “Formazione e Risorse umane”, per poi iniziare a lavorare nell’ambito della formazione. Mi ha raccontato che il lavoro le piaceva, ma non si sentiva del tutto soddisfatta; inoltre, facendo colloqui agli utenti disoccupati, si scontrava continuamente con l’idea che avevano molte persone di mollare tutto e andare all’estero.
Perché hai scelto proprio l’Austria?
L’idea di andare a vivere all’estero era da tempo viva in me; dieci anni fa ho vissuto per pochi mesi in Svezia e otto anni fa sono andata in Brasile per motivi di studio. Ho scelto l’Austria grazie ad un aggancio personale. Avevo già lasciato il lavoro da un po’ di tempo per seguire solo la mia passione per la danza, poi ho deciso di partire perché a Ferrara non trovavo opportunità per me.
Quali sono gli aspetti positivi del vivere in Austria?
Le prime cose che noti, almeno dove mi trovo io, sono la gentilezza e la cordialità a 360° delle persone e la loro grande disponibilità ad aiutarti. Un passante una volta mi chiese se avevo bisogno con il parcheggio dell’auto anche se io non avevo chiesto nulla; mi capitano spesso episodi simili. Nella gente vedo una genuina e spontanea volontà di aiutare il prossimo; c’è un clima molto tranquillo. Un’altra cosa che apprezzo è il rispetto delle regole; ti faccio qualche esempio: quando sono sull’autostrada austriaca noto subito la differenza nel comportamento alla guida della gente locale, rispetto a quella italiana. Nei negozi non esiste che non ti facciano lo scontrino. Se fai qualcosa a livello lavorativo o anche solamente nel campo del volontariato, ci tengono a darti sempre un compenso.
Margherita è una ballerina, ha studiato danza classica dai 4 ai 20 anni, mentre a 18 anni ha scoperto la danza contemporanea. Ha seguito vari workshop sia in Italia che all’estero, ma non ha mai frequentato una vera e propria Accademia.
Mi piaceva il mio lavoro in Italia, ma volevo seguire le mie passioni. Sono in Austria da pochi mesi e mi hanno già fatto il primo contratto come danzatrice. È un contratto occasionale, mi chiamano quando hanno bisogno. Ho preso parte a 5 serate all’interno di uno spazio artistico che si chiama “Art Space stift Millstatt”; si trova nel chiostro di un’antica chiesa, è un posto particolare con una grande sala adibita a mostre di quadri e altre installazioni, e una stanza più piccola dove preparare gli spettacoli e partecipare a workshop.
Quindi secondo te, per quel che riguarda il mondo della danza, l’Austria offre più opportunità rispetto all’Italia?
Quello che mi è successo in questo brevissimo lasso di tempo è molto più di quello che ero riuscita a fare in Italia. Rispetto alla mia esperienza, qui vedo che se uno si propone, si fa conoscere e viene percepito come una persona seria, affidabile e capace, ha molte più possibilità. Forse in Austria ci sono anche meno persone che vogliono intraprendere la carriera di danzatori, questo non lo so. Sicuramente la gente qui balla più che altro per divertirsi e c’è una divisione molto più netta tra chi danza solo per sè e chi invece balla in contesti più selettivi e circoscritti.
Mi hai detto che, anche se vivi in Austria da pochi mesi, hai già ottenuto di più che in Italia. A Ferrara non hai mai partecipato a qualche spettacolo?
Ho sempre fatto spettacoli ma solo in un paio di occasioni come ‘lavoro’. Nell’ultimo anno a Ferrara, ho partecipato alla creazione della performance “Figure Silenti” con Caterina Tavolini, che è stata la mia principale insegnante, e Martina Danieli. Spero di poter eventualmente riprendere questo lavoro in futuro. Ogni tanto torno in Italia, per seguire un corso che concluderò a settembre e che mi darà una qualifica per insegnare danza.
Sogni, un giorno, di vivere della tua arte?
Cercherò di vivere di danza, ma non voglio illudermi. Per ora, oltre alle esibizione all’Art Space, ho iniziato anche ad insegnare la capoeira. Sicuramente da settembre in poi mi proporrò anche in altri luoghi per fare l’insegnante di danza contemporanea. Sono però consapevole del fatto che dovrò fare anche altri lavori, perché sono davvero pochi gli artisti nel mondo che vivono della propria arte.
In futuro pensi che tornerai a vivere in Italia?
No, non penso di tornare in Italia, ma nemmeno di vivere qui. Forse mi sposterò altrove in Austria o cambierò paese, per fortuna sono avvantaggiata con le lingue, perché parlo inglese, francese, portoghese e ora sto studiando il tedesco. Sicuramente, ora come ora, vivere a poche ore da Ferrara e sapere di poter tornare a casa quando ho voglia oppure bisogno, mi rassicura, lo ammetto.
Perché ti fai chiamare “Maggie Blues”?
Tanti anni fa un amico africano mi salutò così, poi mi spiegò che in inglese “blues” significa anche malinconia, in riferimento al mio cognome: da quel momento ho deciso di farlo diventare il mio nome d’arte.
Margherita, anche se non sembra voler far ritorno in Italia, ammette di sentire un po’ la mancanza di “tutto”: famiglia, amicizie e chiaramente la nostra cucina. Nonostante tutto però è contenta della scelta che ha fatto: “Ho voluto dare un taglio netto, volevo essere più indipendente e fare ciò che più mi appassiona”. Quando parla di ciò che l’appassiona e la rende felice, Margherita ovviamente si riferisce alla danza, un’arte che per lei rappresenta gioia, impulso ed emozione.
Foto di copertina:
Choreographer + Artistic Direction: Andrea K. Schlehwein
Artists Collective: NETZWERK AKS I Platform for Contemporary Dance + Art
Management: büro für tanz I theater I produktionen
Production: #shivering I ACCUMULATION series 2018
Photo: Nina Hader
1 commento
Grande Meg!!! Insegui i tuoi sogni! Un abbraccio, Laura