Un restomod è quella pratica che prevede un aggiornamento tecnico (interventi su telaio, motore e carrozzeria) e tecnologico (aggiornamento della dotazioni di sicurezza e dell’infotematica di bordo) di una vettura storica.
da wired.it
Se non sapevate nulla di questo termine tecnico, siete in buona compagnia. Se siete curiosi di capire come può diventare una Panda aggiornata e tecnologica come una supercar da film allora siete nel posto giusto: buona lettura!
Siamo a San Giuseppe di Comacchio, nella provincia di Ferrara, in un’officina che vista da fuori non è altro che un capannone un po’ scuro e anonimo, nessuna insegna a indicarne la presenza, uno di quei posti che “sai che c’è, che è li, ma lo sai tu e pochi altri addetti ai lavori”, non roba mainstream, diciamo una chicca nella nebbia che avvolge la bassa da ottobre a marzo.
Chiamo Vincenzo, uno dei meccanici che si sporcano le mani giornalmente con motori di ogni tipo ed epoca e dopo avermi dato l’indirizzo, collego subito il luogo: ci sono anche i miei ricordi li, una decina di anni fa quel posto era il Voodoo, un locale alternativo, dove spesso andavo a sentire musica live rock e metal.
Le pareti sono ancora verniciate di nero, ma l’aria che si respira ora è diversa, polverosa e mista all’odore di saldatura, esattamente quella che stanno facendo sulla carena di una Fiat Panda. Mi guardo un po’ attorno, non è il mio ambiente e mi sento un po’ un pesce fuor d’acqua, ma dopo le presentazioni iniziali e un caffè d’incoraggiamento, ci sediamo attorno a un tavolo da ping pong e chiacchieriamo a ruota libera.
Visto il lavoro, la zona in cui siamo e la presenza dell’IPSIA ad indirizzo meccanico nelle vicinanze, la prima domanda che gli pongo è se tutto questo sia in qualche modo legato agli studi effettuati e diventati passione, convinta che la loro vita si sia sviluppata qui fin dall’adolescenza, ma rimango sorpresa perché non è nulla di tutto questo.
“Abbiamo avuto percorsi diversi, Dino è di Monza e faceva il tappezziere, poi c’è Alessandro di Roma che qui lavora sugli interni delle auto, ma nella vita ha fatto un po’ di tutto, Mirko appassionato di motori e io, torinese, che ho sempre lavorato anche sulle carrozzerie d’epoca, oltre alla parte meccanica. Siamo arrivati qui un po’ per le famiglie e un po’ perché il caos della città ci aveva stancati”.
Così nel 2012 gli Inglorious Basterds Cycles hanno iniziato il loro percorso dedicandosi alle motociclette, fino ad ampliare il loro interesse anche alle automobili appena due anni dopo.
Gli chiedo che tipo di clientela hanno, dopotutto mi rendo conto anche io che queste macchine non sono di uso comune, anzi, alcune non le ho proprio mai viste se non in certi film d’epoca o alla Mille Miglia, che adesso passa anche da Comacchio.
“Noi non siamo un’officina che fa revisioni o riparazioni “comuni”, ci occupiamo per lo più di automobili d’epoca e supercar di privati che possono essere sia italiani che esteri, tirature limitate, non pubblicizzabili per questioni di privacy, è per questo che i nostri social e il sito non mostrano molto delle quattro ruote“.
Ma la vera domanda, dopo tutta questa storia è: perché avete scelto proprio la Panda? C’è un legame particolare?
Vincenzo ci spiega che in realtà non c’è nessun affetto particolare:
“Volevo andare su Campagnola, ma le sue meccaniche erano molto datate e adattarle a un motore più moderno diventava difficoltoso anche nell’omologazione. Poi Alessandro mi dice “ma perché non prendiamo una Panda?”. In un primo momento volevamo lasciarla esteticamente uguale, poi assieme a degli amici disegnatori è partito anche il restyling dell’immagine, che man mano la rendeva sempre più bella”.
La Panda Restomod però non nasce solo dall’idea di trasformare quest’icona italiana in qualcosa di più, nel progetto, assieme a lei troviamo anche Campagnola che riprende le linee del muso, Lancia Delta per le forme squadrate e la mitica Punto per il tipo di motore affidabile, che insieme formano quattro punti cardine di casa FIAT.
Un progetto che resterà un prototipo o sarà sul mercato per appassionati e collezionisti? Ci sono state già richieste o interessamenti da parte di FIAT?
Si, siamo aperti al mercato, ma abbiamo – al momento – fermato le vendite per due motivi: uno perché preferiamo che la macchina sia sulle quattro ruote, magari non funzionante, ma almeno imbastita e due perché serve anche a noi a livello di produzione, in modo da capire le tempistiche, perché tutto il lavoro non è su larga scala, ma interamente a mano. Ad oggi non pensiamo di riuscire a fare più di 8/10 automobili l’anno. Un domani, se riceveremo molte richieste, sarà nostra premura e interesse potenziare la struttura ed eventualmente appoggiarci a realtà più grandi per poter soddisfare il mercato, ma sempre garantendo l’hand made, perché è una nostra caratteristica che vorremmo mantenere>>.
L’idea di base è quindi mantenere una linea sartoriale su questa automobile, costruirla addosso al cliente, secondo le sue esigenze, customizzandola e adattandola, utilizzando solo materiali di prima qualità sapientemente lavorati da mani artigiane, ma soprattutto scegliendo come partners aziende italiane per un ritorno totale al vero Made in Italy.
Per quanto riguarda le specifiche tecniche, possiamo dare qualche informazione aggiuntiva agli appassionati?
“Abbiamo scelto di montare un motore di concezione Fire 4 cilindri, che arriva ad erogare 75 cv di potenza, ben 25 cv in più della sua precedente, con una trazione 4×4, che assicura tenuta e solidità al veicolo anche nelle zone più faticose. Il sistema Ibrido grazie al gruppo Kers installato dona fluidità e coppia ai bassi regimi, che attraverso la frenata rigenerativa carica le batterie in autonomia. Questo sistema omologato permette alla vettura di circolare anche nei centri storici. I cerchi in lega, più grandi, contribuiscono alle sue nuove performance“.
Quanto costerà più o meno, questa macchina?
“Considerando materiali, lavorazione, tempistiche e qualità, si partirà da un modello base che costerà sui 50.000€ fino a salire, in base alle customizzazioni e agli optional richiesti”.
Non ci resta che vedere il risultato finale, quando saranno consegnati i primi modelli: è possibile preordinare a quanto leggiamo sui social, ma il nostro consiglio è di scrivere ai Basterds per sapere tempistiche e disponibilità visto il prodotto del tutto particolare!
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