Plastic Free: anche Ferrara si mobilita per un mondo libero dalla plastica

Alla scoperta dell’Onlus, presente in tutto il territorio italiano, impegnata nella tutela dell’ambiente, degli animali e dell’uomo
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Sentiamo la parola “plastica” ogni giorno e raramente è associata ad aggettivi affermativi. Nel tempo è diventata troppa e oggi sta soffocando mari e oceani, invadendo boschi e uccidendo esseri viventi. La microplastica non viene ingerita solo dagli animali, ma anche dagli umani. Da uno studio recente condotto dall’Università di Newcastle e diffuso dal WWF sappiamo che, in media, ogni settimana, ciascuno di noi ingerisce 5 grammi di plastica. Per darci un’idea del quantitativo, gli scienziati hanno detto di immaginare una carta di credito.

Come uscire da una situazione simile? Una parola: AZIONE.

In Italia, dal 29 luglio 2019, ci pensa Plastic Free. Il fondatore, un giovane imprenditore di nome Luca de Gaetano, stanco di vedere plastica sulle spiagge, ha pensato di utilizzare i canali social per informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità della plastica. Post dopo post, questa nuova realtà ha iniziato a crescere su Facebook, Instagram, Linkedln e ora possiamo trovare qualche video anche su TikTok. I volontari, dopo ogni raccolta di plastica, hanno l’abitudine di pubblicare la foto con il loro “bottino”: è così che Plastic Free chiama il materiale recuperato.

Oggi in Italia i referenti sono più di 550 e l’associazione è presente in ogni singola regione del nostro Paese. Spesso tra i commenti degli utenti sui social si legge “come si diventa referente?” Basta diventare associati, fare un colloquio, poi mettere a disposizione la propria disponibilità a collaborare. Il referente è un punto di connessione importante tra l’associazione e il territorio. Segue gli aggiornamenti e la formazione di Plastic Free per portare avanti e sviluppare i progetti nella propria area di competenza.

Tra le centinaia di referenti attuali attivi in tutta Italia, c’è chi proviene da altre associazioni o gruppi di raccolta, ma la maggior parte ha un passato da “anima pulitrice solitaria” come le chiama Laura Felletti Spadazzi, referente per l’Emilia-Romagna.

Online si trovano molte associazioni attive nella sensibilizzazione intorno al “problema plastica” e Plastic Free, nonostante la sua giovane età, è riuscita a farsi notare per la sua immagine giovane, fresca, e i valori che accomunano associati e volontari: il rispetto per l’ambiente e per tutti gli esseri viventi. A ogni raccolta, non importa quanto grande sia, si respira un forte spirito di unione capace di attirare come una calamita sempre più persone che, nel proprio piccolo, desiderano dare un contributo nella speranza, un domani, di fare la differenza.

La mission di Plastic Free è rivalutare il rapporto con la plastica, parlare dei danni che provoca e sensibilizzare quante più persone possibile. Ora che sembra ormai troppo tardi per invertire la rotta dal momento che questo materiale è stato rilevato in ogni luogo della terra, l’obiettivo è cambiare tutta una serie di abitudini scorrette per salvaguardare il pianeta.

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Dal 2019 la Onlus organizza raccolte in tutta Italia. Un fattore emerso è che da Nord a Sud non ci sono vere e proprie differenze nella sensibilità delle persone nei confronti dei rifiuti abbandonati, ma i cittadini si dimostrano più motivati a partecipare per dare una spinta al cambiamento in quei luoghi in cui ci sono meno servizi sul territorio.

In termini di iniziative promosse e organizzate da Plastic Free, le raccolte sulle spiagge sono quelle che attirano maggiormente, in parte perché la location è di per sé più attrattiva, in parte perché i rifiuti che vengono dal mare sono “più puliti”. Ma anche nei piccoli centri urbani e nelle grandi città le raccolte ufficiali sono motivo di grande aggregazione e sono sempre presenti un gran numero di volontari, tutti accomunati dall’amore per il proprio territorio, dalla volontà di tutelarlo, proteggerlo, salvaguardarlo. Lo stiamo constatando dal grande numero di iscritti alle raccolte calendarizzate il 18 aprile prossimo (questa quella di Ferrara: https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/18-apr-ferrara/).

A neanche due anni dalla sua fondazione, Plastic Free è oggi presente in tutte le regioni del territorio italiano, in quasi tutte le province, in moltissimi comuni con cui collabora e conta più di 260.000 followers di cui 50.000 operativi. Tra questi sostenitori ci sono individui provenienti da tanti paesi diversi quindi, una volta consolidata la presenza dell’associazione sul territorio locale, è probabile che nasceranno collaborazioni estere. A crescere, però, non sono solo le dimensioni della Onlus, ma anche i risultati: a oggi sono stati rimossi dall’ambiente più di 364.000 Kg di plastica! Di pari passo sta aumentando la consapevolezza della pericolosità dell’inquinamento da plastica.

Nonostante i limiti imposti dal Covid che hanno fatto saltare alcune date, i volontari non hanno abbandonato la loro missione. Plastic Free ha dato spazio alla fantasia e oltre alle raccolte spontanee individuali o con i propri congiunti, hanno dato i propri frutti anche la raccolta di San Valentino “RaccogliAMOinsieme” e il “Plogging Day” (termine nato dalla fusione dello svedese plocka upp, raccogliere, e dall’inglese jogging). Entrambe le iniziative hanno visto il coinvolgimento del singolo volontario o del nucleo familiare che, correndo o camminando, hanno raccolto un buon quantitativo di plastica, tenendo sempre alto lo spirito, la volontà di sensibilizzare e di agire in prima persona.

Avranno l’occasione di fare lo stesso numerosi volontari nella giornata di domenica 18 aprile quando in tutto lo Stivale si terranno 160 appuntamenti di raccolta in contemporanea. Sui social l’iniziativa è stata definita “il più grande evento pro ambiente mai esistito in Italia” e l’obiettivo risuona forte e chiaro: rimuovere 100.000Kg di plastica in un solo giorno.

Possono partecipare tutti iscrivendosi gratuitamente all’evento riferito al proprio comune tramite il sito web di Plastic Free:
https://www.plasticfreeonlus.it/calendario-eventi/

Ma come vengono individuati i luoghi in cui intervenire? Grazie alla disponibilità e allo spirito di iniziativa delle persone. Infatti, molti cittadini utilizzano i social per segnalare luoghi o situazioni critiche, a cui segue un sopralluogo. Se i referenti reputano necessario intervenire si attivano secondo la disponibilità e invitano tutti a collaborare, ovviamente anche chi ha inviato le segnalazioni! In alcuni casi le stesse vengono girate agli enti pubblici.

Plastic Free non si occupa solamente di raccolte di plastica su terra, ma anche subacquee, con la sezione Plastic Free Diving.  A queste si aggiunge la sezione Plastic Free Walk che unisce il trekking al mantenimento dei percorsi puliti. Esistono poi progetti, come quello dedicato alle scuole che ha due grandi obiettivi: sensibilizzare le fasce di età più giovani e trasformare gli Istituti scolastici in ambienti Plastic Free.

La Onlus ha dato vita anche al Progetto Comuni Plastic Free, al Progetto aziende Plastic Free e quello dedicato all’adozione virtuale delle tartarughe marine spesso ferite dall’incuria o dalla crudeltà dell’uomo, quando recuperate vengono portate in centri specializzati per il ricovero, la cura e la riabilitazione per essere poi rilasciate in mare, il loro habitat naturale.

Ormai le particelle di plastica sono ovunque, nelle spiagge, nell’atmosfera, nei ghiacci dei poli. Gli animali non sono in grado di avvertire la minaccia, così si contano sempre più uccelli intrappolati in oggetti di plastica, pesci che perdono la vita a causa della plastica ingerita, tartarughe impigliate nelle reti di plastica abbandonate in mare. Sono già state studiate interferenze sul sistema endocrino dei pesci, ritrovate nanoplastiche nelle piante, pervenute microplastiche nei tessuti umani, placenta compresa. Esattamente come un uccellino porta plastica ai propri piccoli nel nido, nella convinzione che sia commestibile, noi mettiamo al mondo bambini che nel proprio organismo hanno già frammenti di questo materiale tanto dibattuto.

La produzione di plastica deve rallentare e le scelte dei consumatori saranno determinanti. Occorrerebbe anche che i governi di tutto il mondo investissero nella ricerca per la produzione di imballaggi e prodotti biodegradabili ed ecocompatibili.

Applichiamo la regola delle tre R: RIDURRE. RIUSARE. RICICLARE.

Plastic Free crede fermamente che si possa invertire la rotta: informando, sensibilizzando e invitando a intraprendere comportamenti compatibili con gli ecosistemi, le cose possono cambiare.

Il primo passo è crederci, il secondo AGIRE.


AGGIORNAMENTO del 20 aprile 2021:

A Ferrara la partecipazione è stata altissima, 162 adulti e una ventina di bambini, sono stati raccolti 439 sacchi grandi di rifiuti in particolare di plastica e tanti ingombranti, quali pneumatici, materassi, pannelli, materiale edile, pari a circa 6.000 Kg.

L’associazione prevede un grande evento il 23 maggio lungo gli argini del PO, per la più intensa pulizia del più grande fiume in Italia, e una seconda data nazionale a settembre. Una vera a propria rivoluzione ecologica è appena iniziata e per prendere parte in maniera attiva basterà registrarsi sul sito plasticfreeonlus.it.

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