Questo articolo fa parte della rassegna Racconto d’Impresa. Leggi le altre storie qui.
Mi guardo attorno, seduta davanti al negozio su una di quelle sedie di plastica bianca ingrigite dal tempo: due signore in bicicletta pedalano lentissimamente con le borse della spesa legate al manubrio, un baretto di paese rimanda le voci dei suoi fedelissimi, i negozi iniziano ad abbassare le serrande, un temporale si sta avvicinando, sembra arrivare dal mare.
Mattia Bertoni ha 31 anni, una laurea in Giurisprudenza in tasca e un breve passato in pubblica amministrazione. Cinque anni fa ha lasciato il percorso verso l’avvocatura per diventare un giovane imprenditore aprendo Carp Lab, negozio dedicato al Carp Fishing a Masi Torello in viale Adriatico, principale arteria del paese.
Sei stato coraggioso! Come mai questa scelta improvvisa dopo anni di studi?
In realtà non è stata proprio una scelta ma un vero bisogno, quella vita non faceva per me. Non rimpiango i miei studi, che tra l’altro mi tornano utili nella gestione quotidiana del negozio, ma ero ormai consapevole di volere altro dalla vita, la mia indole è più dinamica, ho bisogno di sfide continue.
E hai deciso di aprire Carp Lab, dove rivendi prodotti e accessori di altissima qualità con un assortimento incredibile. Come è nata l’idea del negozio e come mai proprio qui?
Ho sempre coltivato la passione per la pesca, fin da ragazzino. Purtroppo, tra gli studi e altri impegni l’avevo accantonata. Un giorno però mi è venuta voglia di riprovare e ho ritrovato subito quella sensazione di appartenenza… lì ho capito che quello era il mio posto, come quando ero piccolo. L’idea del negozio è nata in realtà un po’ per caso: passando per viale Adriatico ho visto il cartello “affittasi” su questi locali… l’ho interpretato come un segno, poteva davvero fare al caso mio. Questa scelta si è rivelata strategica perché Masi è al crocevia tra alcune delle riserve di pesca più frequentate: I Due Laghi, la Gattola, il Lago Verde e il canale di Ostellato, dove si tengono i mondiali ogni anno.
Ma il Carp Fishing, esattamente, cos’è? Io ne ho solo una vaga idea, in realtà.
È un particolare tipo di pesca in acque dolci nato nel Regno Unito che ha come obiettivo la pesca della carpa. È un’attività di nicchia, con sessioni di pesca di almeno una giornata, ma anche di 3 giorni o 1 settimana, notti comprese. Quando entri nel giro, la preparazione alla sessione con tutta la strumentazione, i prodotti e l’abbigliamento diventa un rito da vivere col tuo compagno di avventure. In genere i pescatori si dividono in due tipologie: chi cerca la quantità vuole pescare più pesci degli altri e chi invece cerca la qualità vuole catturare il pesce più grosso e pesante.
Ma è vero che dopo la tanto ambita foto in posa il pesce poi viene ributtato in acqua?
Si assolutamente, la particolarità del Carp Fishing è la formula Catch & Release: il pesce viene ributtato in acqua subito dopo averlo pescato perché l’obiettivo è riuscire a prendere il più grande, non è portarlo a casa per mangiarlo. Il pesce viene trattato con la massima cura: esistono culle imbottite per appoggiarlo al sicuro una volta fuori dall’acqua, viene maneggiato con delicatezza e non appena la foto di rito viene scattata lo si riaccompagna subito nel suo ambiente naturale. L’obiettivo è divertirsi ma pensando alla sicurezza dell’animale, tant’è che il suo rilascio in acqua per il pescatore è il momento più emozionante!
Vedo che sul sito del negozio www.carp-lab.com hai creato anche un e-commerce, ricevi molti ordini?
Per fortuna si, anche ordini molto consistenti da tutta Italia e spesso anche oltre. Un e-commerce è fondamentale al giorno d’oggi anche se sei un piccolo negozio, se vuoi ritagliarti una fettina di mercato devi per forza fare questo investimento, per raggiungere il maggior numero di clienti e farti conoscere il più possibile. Al momento organizzo personalmente gli arrivi dai fornitori e le spedizioni della merce ordinata online dai clienti.
Mi faccio accompagnare in un tour guidato del negozio. Ogni centimetro di parete è occupato da merce: bottigliette dai colori sgargianti “vaniglia”, “ananas”, “frutti di bosco”, giubbotti porta strumenti, bilance di precisione, cuscini imbottiti, retine, segnalatori acquatici di abboccata, mulinelli e poi ancora mille scatoline di minuteria varia, coloranti, aromi, esche, attrattori, booster, confezioni di farina di ogni tipo.
Scusa, ma la farina a cosa serve?
Per creare le boiles! Ecco, sulle boiles potremmo aprire un intero capitolo, queste esche sono una parte fondamentale dell’attività di carp fishing e costituiscono l’argomento tabù del pescatore. Sono palline bollite composte da un mix vario di farine di pesce e altre farine vegetali, uova, coloranti, aromi che servono per attirare la carpa. Ognuno ha la sua opinione in merito a dosi e proporzioni degli ingredienti e ognuno è sicuro che la sua ricetta segreta è la migliore. Si vendono anche già pronte di alta qualità ma i più appassionati ci tengono a farle a mano in casa. Pensa che il reparto dedicato alle boiles ho dovuto sistemarlo in una zona defilata, perché i clienti avevano paura che la loro ricetta personale venisse copiata e che il segreto fosse rivelato.
Sei anche molto attivo su Facebook, vedo che organizzate eventi, cene… Ho l’impressione che questo luogo sia diventato più di un negozio, che sia un punto di socializzazione.
Lo spero! Ci tengo che sia così. Organizziamo eventi di approfondimento, dimostrazioni di prodotti, ritrovi o anche aperitivi. Mi fa piacere che gruppi di giovani e meno giovani del paese vengano qua per il piacere di stare insieme: parlano, si conoscono, condividiamo la passione per la pesca, mangiamo insieme… mi fa piacere contribuire alla socialità del paese, per mantenerlo vivo anche a livello umano.
Io sono nata e cresciuta qui a Masi, tanti negozi che erano aperti anni fa ora sono tristemente vuoti. Il tuo negozio invece è diventato un punto di riferimento di successo per gli appassionati, che vengono anche da fuori provincia. È difficile mantenere un’attività come la tua in un paesino? Il tuo cliente tipo chi è? Immagino non sia solo il vecchietto che pesca sul canale…
Eh si, in provincia si fa fatica, bisogna ammetterlo. Sicuramente mettere in piedi un’attività da zero non è facile in questi anni, diciamo che può andar bene o può andar male anche a prescindere dall’impegno personale. In tanti abbassano le serrande e ogni volta è un dispiacere, ma è una tendenza diffusa anche in città più grandi, come abbiamo visto anche a Ferrara. Buttarsi non è facile, a me per ora è andata bene… I clienti mi hanno accolto, sono partecipi e si è creato un bell’affiatamento. Non c’è un preciso “cliente tipo”, vengono spesso gruppi di ragazzini che poi vanno a provare insieme i prodotti che hanno comprato, poi anche padri con i figli anche piccoli, sicuramente però il vecchietto col berretto che pesca sul canale c’è ancora (ride), tanti signori di 60-70 anni che coltivano la loro passione da anni e amano tenersi aggiornati.
Devo ammettere che sono molto contento, certo, non ci sono orari fissi, dipende dalle giornate, dagli eventi di pesca nel territorio, ma ciò che faccio mi piace e venire al lavoro per me è davvero un piacere e questo, credimi, non è poco! Personalmente cerco di darmi sempre degli obiettivi per superarmi e andare sempre oltre, questo mi tiene vivo. Un domani potrei però aver bisogno di aiuto anche perché ora che ci penso da quando ho aperto il negozio non riesco più ad andare a pescare! (ride)
Ringrazio Mattia per la disponibilità assoluta e l’entusiasmo contagioso. Mentre esco dal negozio correndo per evitare il temporale, che alla fine è arrivato, penso speranzosa al mio paesino, a Masi Torello e al fatto che, nonostante le difficoltà e nonostante sia forse in controtendenza, c’è ancora chi crede al valore della provincia da cui tutti scappano, per costruire piccole ma grandi imprese di successo che mantengono vitale il territorio ferrarese e chi ci abita.