Ruota panoramica vista nebbia: otto motivi (semiseri) per dire sì

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Scherziamoci un pò, dai. È apparsa senza annunci preliminari questa enorme ruota panoramica, 34 metri di altezza, sobrio simbolo di questi anni di rinnovamento cittadino: le cose, se si fanno, si fanno in grande. La location è il parco Coletta, ovvero quello che chiamavamo parco del Grattacielo, la ruota ne invade con (scarso) garbo l’area del campo da basket ed ecco che, sempre per scherzare, si capisce meglio perché erano state tolte le panchine: non si può avere spazio per tutto, in quel parco!

Ma dopo avere metabolizzato per qualche sera questo nuovo gigante di ferro, avere fatto alcuni conti e ricerche, eccovi otto motivi per cui è un bene avere una ruota panoramica all’ingresso della città (e perché potremmo pure tenercela per sempre).

la ruota sarà attiva dal 26 novembre

1 – CE L’HANNO TUTTI
Tutte le più grandi città del mondo ce l’hanno: da Dubai che ha (ovviamente) la più alta al mondo, 250 metri di ruota con cui osservare tutto ciò esiste intorno, ovvero la città e il suo deserto a Los Angeles, seconda in classifica; fino alla più nota delle europee, la London Eye. Per quale motivo Ferrara, che si prepara a ospitare Bruce Springsteen, non dovrebbe ambire a entrare almeno in top 20?

2 – LA PIÙ ALTA IN EMILIA-ROMAGNA
Guardando all’Italia, abbiamo in regione solo la concorrenza di Mirabilandia, con la sua Eurowheel, 92 metri di altezza, seconda in Europa dopo quella di Londra. Avendo chiuso da pochi giorni la sua stagione, quella del parco dei divertimenti è momentaneamente spenta e potremmo momentaneamente fregiarci di avere la “ruota panoramica più alta dell’Emilia Romagna”. Mica male.

3 – BIGLIETTO VISTA NEBBIA
Los Angeles, si diceva: High Roller, con i suoi 167,6 metri consente di vedere la città del cinema nella sua interezza e ha la particolarità di un biglietto maggiorato nei giri serali e notturni, visto lo spettacolo offerto dalla città che non dorme mai quando è illuminata. Conoscendo i nostri inverni, in caso di quelle nebbie per cui capita di non vedere a più di un paio di metri di distanza, potrebbe essere la prima occasione al mondo per vendere un biglietto RIDOTTO NEBBIA, magari adattando il costo di un giro ai metri di visibilità. In certi giorni, insomma, giro (quasi) gratuito.

4 – CONSUMA MA ALMENO NON VA A GAS
Non per fare i conti in tasca a chi gestisce la ruota, ma facendoli: secondo i prezzi attuali, immaginando 8 ore di accensione media al giorno, ci sarebbero venuti fuori circa 3000 euro mensili di elettricità per la sola ruota, a cui vanno aggiunti i LED. Come si recita nel comunicato stampa: La grande ruota panoramica è di ultima generazione e rispetto a quelle di prima generazione, che assorbivano 100-150 kilowatt, ha consumi medi ridotti a circa 25 kilowatt, con motori a inverter a basso dispendio energetico. Lo spettacolo rotante di luci è invece prodotto con Led, sempre a basso consumo.
Almeno non c’è traccia di gas, ma attendiamo di vedere il costo del biglietto.

La strada È lunga, ma pensiamo che solo cinquant’anni fa dubai aveva meno abitanti di ferrara.

5 – COPRE I CANTIERI
La città è da tempo colma di cantieri e coperture per il bonus 110% (nota di servizio, il 110 rimane per i preventivi firmati entro il 23 novembre, affrettatevi che poi diventa bonus 90!) e visto che il grattacielo ha deliberato i lavori di riqualificazione con un importante progetto votato la scorsa primavera, in caso di cantiere imminente, un ottimo modo per coprire le attrezzature è metterci davanti una ruota panoramica di 34 metri che ne offuschi l’intera facciata. Occorrerà solo mantenerla per un anno o due.

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6 – UNA RUOTA PER ENTRARE NELLA STORIA
La nostra ruota ha una pagina Facebook ed una Instagram: andandone a seguire la storia, negli ultimi mesi parrebbe essere stata a San Vito lo Capo in Sicilia e ad Anguillara Sabazia nel Lazio. Apparentemente quest’ultima non può certo reggere il confronto con l’imponente storia Estense, ma studiando ne risulta interessante la torbida storia politica, con la famiglia Pizzigallo sugli scudi. Il padre è stato sindaco dal 1999 al 2004 e dal 2009 al 2011, il figlio è fresco di elezione il 5 ottobre scorso in barba alla frase (leggere per credere) “non è in vigore la legge che prevede il passaggio del trono dal re al primogenito maschio“. Anguillara si affaccia inoltre sul Lago di Bracciano, dove è ambientato uno dei romanzi più di successo degli ultimi anni: L’acqua del lago non è mai dolce, di Giulia Caminito, vincitore del 59° Campiello. Forse è il momento anche per Ferrara di avere un romanzo che ne racconti la storia presente, dopo tanta letteratura sui fasti del passato.

la ruota panoramica del parco coletta

7 – ALMENO AVREMO UNA POLEMICA NATALIZIA
Gli oggetti, nei loro simboli, generano polemiche e discussioni. Come se in quanto umani fossimo programmati per ciò che è divisivo, basti vedere a come raccontiamo la storia dell’uomo, essenzialmente per tragedie, guerre e saltuarie scoperte o rivoluzioni. O all’unico albero di Natale che è entrato nell’immaginario collettivo, quello in vetro di Murano. Ecco, questa installazione consentirà di generare discussione, come in ogni città, per ogni vicenda di questo tipo: vedi Firenze, Terni, Monza e Catania, solo nell’ultimo anno…

8 – SE FUNZIONA POTREMMO METTERLA IN DARSENA
Infine un punto serio: secondo me il posto più adatto era sulla Nuova Darsena. Con l’idea di ricostruire a fianco del fiume un immaginario di mercatini, giostre e soprattutto una promenade, alla quale aggiungere questa (enorme!) ruota. E poi perché no organizzare durante i mesi invernali spazi che possano dare voce a esperienze di teatro, murales o contest di musica, trapiantare esperienze che siano legate a culture non solo culinarie. Uno dei maggiori difetti dell’Italia sembra essere quello di specchiarsi troppo nel proprio passato e nelle proprie tradizioni, cullandosi in una memoria che in quanto tale è ricordo e non presente. Sarebbe bello creare nuovi spazi e tradizioni, nuovi modi di vivere, in maniera sostenibile, condivisa e partecipata la città, mescolando età, culture e luoghi.

Gettare scintille, insomma, per lasciare divampare fuochi creativi che possano essere i veri specchi di quella che è la cultura della città, nelle sue più diverse forme di espressione: sport, musica, teatro, fotografia, manifestazioni, proteste, arte libera. Un contenitore, con fogli bianchi da scrivere, all’ombra di una gigantesca ruota che gira: un secolo e mezzo dopo la sua invenzione, la meraviglia agli occhi di un bambino è molto maggiore per una ruota panoramica che per uno smartphone, quasi ad insegnarci che la vera bellezza del mondo sta semplicemente nel sapere alzare lo sguardo ed osservare.

PER SAPERNE DI PIÙ:
Il comunicato del Comune di Ferrara

La storia della prima ruota panoramica

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