C’è fermento, entusiasmo, ottimismo e una formidabile novità nel cuore di Ferrara, nello specifico in via del Podestà. Questi sono giorni in cui, finalmente dopo mesi di preparazione e di progettazione, zanzara arte contemporanea apre al pubblico. Uno spazio che nasce dalla passione per l’arte contemporanea e dal desiderio congiunto del duo curatoriale Giulia Giliberti e Sara Ricci, due professioniste che lavorano da sempre nell’ambito dell’arte, come raccontano entrambe.
Il nome dello spazio è il risultato di una lunga ricerca e trae spunto da una performance dell’artista tedesco Joseph Beuys presso il palazzo Braschi di Roma, L’arte è una zanzara dalle mille ali (1981). Realtà che prende forma con l’obiettivo di sviluppare mostre e progetti con artisti locali, nazionali e internazionali, allo scopo di riconnettere l’arte alla città.
“Ci piacerebbe avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo, veicolare il messaggio che l’arte contemporanea è capace di essere tante cose, una dimensione che parla di noi e a noi in quanto individui”.
Una bella sinergia, una fiducia reciproca, un’energia instancabile e tanta competenza sono gli aspetti che maggiormente colgo durante la presentazione dello spazio. Giulia Giliberti e Sara Ricci hanno deciso di attuare, di rendere tangibile questo loro sogno comune, ossia un centro per l’arte contemporanea, un punto di riferimento per artisti, curatori, appassionati; un luogo di scambi, incontri e contaminazioni creative. “È possibile avverare i propri sogni, ma devi avere affianco la persona giusta” e loro unendo le forze, le conoscenze, le speranze e prendendo coraggio, lo stanno realizzando. Ambedue si definiscono persone piuttosto “precisine” e si considerano molto complementari, “è quasi come guardarsi allo specchio, abbiamo una visione similare dell’arte, nonché sui progetti da proporre”.
Zanzara arte contemporanea è formato da due spazi adiacenti: da una parte c’è il classico spazio bianco, mentre dall’altra parte della strada ti trovi in uno spazio completamente diverso, ciò che potrebbe richiamare all’immaginario un’ex scuderia. “Ci piacerebbe proporre non soltanto mostre, ma pure proiezioni, performance, progetti in grado di coinvolgere altre realtà presenti, ‘contaminare’ in qualche modo l’intera città; crediamo fortemente nel concetto di rete e la nostra speranza e di riuscire ad avviare e consolidare varie proposte e collaborazioni”. Quindi una proposta artistica multidisciplinare che vedrà coinvolti artisti “in grado di spaziare fra i vari linguaggi dell’arte e altresì riuscire a restituire un’esperienza, più che un semplice prodotto”.
Le mostre con cui si inaugura questo centro d’arte sono due: Odessa sole mio di David Grigoryan e Anomalie di Elisa Leonini.
Appassionato fin da giovanissimo alla fotografia, David Grigoryan (1987) nasce a Tbilisi in Georgia per poi trasferirsi insieme alla famiglia a Odessa (Ucraina) dove tutt’oggi vive. Ed è proprio questa città così eclettica e vivace, luogo di approdo di tante culture diverse, (s)oggetto degli scatti fotografici esposti per la prima volta in Italia, e raccontano il prima e il dopo del conflitto ancora in atto. L’abilità dell’artista di cogliere momenti fugaci e ironici della quotidianità, senza interferire con i soggetti ritratti oppure azioni che rimangono immortali, ha reso ogni fotografia una testimonianza della forza e dell’identità di questa città portuale. Le immagini sono volutamente esposte e presentate senza cornici, in modo che dialogassero apertamente con lo spazio ed evitare il concetto di margini e confini. Grigoryan ci restituisce l’anima, l’autenticità, la magnificenza, la solennità nonché la fragilità di un luogo che ha sempre accolto e protetto i suoi abitanti. Il titolo della mostra è debitore della famosissima canzone O’ sole mio “composta da Eduardo di Capua (sui versi di Giovanni Capurro) mentre si trovava in tournée proprio a Odessa”. Canzone che accompagna il video che chiude il percorso espositivo ed è una specie di narrazione biografica, un modo per raccontarsi attraverso l’architettura e la quotidianità della città.
Il lavoro di Elisa Leonini (1980) spazia dalla fotografia alla scultura, con una forte attenzione al suono. Anomalie è una “costruzione di un ‘luogo altro’, di un universo polisensoriale e sinestetico”. È un lavoro site-specific che si appropria della peculiarità del luogo che lo ospita, indaga e rende visibile l’invisibile e gli aspetti sfuggenti della realtà, e udibile l’impercettibile. Lo spazio stesso aiuta a creare attraverso le opere esposte un micro mondo, alternativo. Anomalie è un progetto artistico che nasce dal desiderio di entrare all’interno di una forma che possiede e genera già un suono, come un disco musicale. Partendo dall’ingrandimento al microscopio di frammenti di dischi in vinile, Leonini elabora una serie di immagini, grazie alla collaborazione con il Centro di Microscopia Elettronica dell’Università di Ferrara, che assumono varie forme astratte. L’anomalia è intesa come difformità dalla regola generale e veicola verso una percezione stravolta e modificata dal fuori scala. Ricci definisce Elisa una viaggiatrice dimensionale, una viaggiatrice del tempo e dello spazio. Ed è ciò che avviene mentre sei immerso nel suono e nell’immaginario reso tangibile tramite le installazioni presenti. La caratteristica che emerge è la premura, la ricercatezza e l’amore di un’artista che crede nella capacità dell’arte di trasportare il visitatore verso l’infinito.
Giulia Giliberti e Sara Ricci si impegnano a rendere l’arte accessibile e l’invito che rivolgono agli abitanti di Ferrara è “dateci una possibilità, sia a noi che all’arte contemporanea!”. È irrefutabile la grinta e il coraggio che stanno dimostrando, e ciò che possiamo fare è sostenere, partecipare e augurare un lungo e avvincente percorso a zanzara arte contemporanea. In bocca al lupo buon ronzio!
Le due mostre sono aperte al pubblico dal 27 settembre, in via del Podestà 11/11A e 14°.
Gli orari di apertura della galleria sono:
martedì e mercoledì 10-12 / giovedì e venerdì 11-18
sabato, domenica e in altri orari, le mostre sono aperte su appuntamento
aperture straordinarie 30.09, 1 e 2.10.22 (Internazionale a Ferrara)
Per qualsiasi informazione www.zanzaraartecontemporanea.it