Non solo i Mesi: ecco il nuovo Schifanoia 2.0, un museo tutto nuovo

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Tornare nelle sale di Palazzo Schifanoia dopo quasi dieci anni dal terremoto che ne ha sancito a lungo la chiusura è una grande emozione: non tanto per il salone dei Mesi che in alcune occasioni abbiamo avuto modo di ammirare ugualmente, quanto per il recupero e l’impreziosimento dell’allestimento di tutto il resto, inaugurato sabato 15 maggio con l’apertura al pubblico dell’ala quattrocentesca di un vero e proprio ”Museo” Schifanoia.

Non si tratta di una semplice riapertura, ma di un vero e proprio nuovo inizio: nuovo il percorso espositivo – diviso su 850 metri quadrati, 11 sale, circa 170 opere-, nuovi l’allestimento e le luci, nuovi gli ausili alla visita, nuova la concezione museografica elaborata dalla Direzione dei Musei di Arte Antica con l’intento di riconnettere Ferrara con una delle testimonianze più importanti della propria storia.


Non più solo il “palazzo di Borso d’Este” o il “Salone dei Mesi”: da oggi Schifanoia è un Museo moderno basato sulla relazione dialettica tra il contenitore e il contenuto, sull’intreccio tra la storia del palazzo e gli oggetti che custodisce sin dal 1898. Abbandonata la visione del passato, incentrata sui singoli nuclei collezionistici, il Museo Schifanoia propone ora una pluralità di dialoghi tra personaggi, oggetti d’arte e tecniche. Non più solo un archivio della memoria, ma anche un’entità viva, capace di raccontare una o più storie e di offrire un’esperienza di visita appagante e stimolante.


Al Salone dei Mesi, il capolavoro del Rinascimento estense inaugurato nel 2020 con una nuova e magica illuminazione, si sommano ora le altre 10 sale del palazzo quattrocentesco, alcune delle quali mai viste: un viaggio nel tempo che spazia dall’età di Borso e di Ercole I, transita per i fasti cinquecenteschi di Alfonso I, per poi percorrere l’autunno del Rinascimento e, attraversando la Devoluzione, mutare di stato ed evolversi nella Ferrara barocca della grande pittura sacra e in quella classicista, civica e illuminista del cardinale Riminaldi, nume tutelare del Museo Civico.

Una storia corale che ha per protagoniste le straordinarie medaglie di Pisanello, le sontuose miniature di Guglielmo Giraldi, le sorprendenti sculture di Niccolò Baroncelli, Domenico di Paris, Sperandio Savelli, fino alle veementi tele di Carlo Bononi e Scarsellino o quelle liriche di Caletti, per concludersi fra i marmi e i bronzi antichi e moderni importati da Roma nel Settecento e il colossale busto di Leopoldo Cicognara scolpito da Antonio Canova.


E non solo. A settembre la rinascita di Schifanoia sarà completa con l’apertura dell’ala più antica del palazzo, quella costruita da Alberto V d’Este, che ospiterà altri capolavori e altre storie da raccontare.

Il progetto museografico è stato curato dai Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara (Giovanni Sassu con Maria Teresa Gulinelli ed Elisabetta Lopresti), il progetto di allestimento da QB Atelier (Filippo Govoni e Federico Orsini), con la collaborazione della Fondazione Ferrara Arte per i metodi e le tecniche espositive, l’illuminotecnica e gli apparati didascalici. La realizzazione è stata coordinata dal Servizio Beni Monumentali del Comune e ha beneficiato anche di un contributo della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della Legge Regionale 18/2000.

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VISITE:
Museo Schifanoia in via Scandiana 23 Ferrara
Aperto dal martedì alla domenica, ore 10 – 19

Informazioni Tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
artecultura.fe.it

Prenotazioni 
https://prenotazionemusei.comune.fe.it

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