Negli ultimi anni abbiamo dovuto fare i conti con una pandemia causata da un virus molto pericoloso e contagioso che ha colpito tutto il mondo. Ma c’è anche un’altra cosa che in questi anni ha pervaso e influenzato la popolazione di gran parte dei Paesi della Terra, e questa cosa (fortunatamente) non ti costringe ad infilarti un cotton fioc molto lungo dalle narici al cervelletto: stiamo parlando del padel.
Il padel è nato nel 1969, in Italia ha una federazione dal 1991, ma è proprio negli ultimi due anni che ha conosciuto un boost enorme. Nel nostro Paese si è passati dai 1200 campi da padel nel 2020, ad un numero più che quadruplicato nel 2022. L’esplosione di questa moda si è ovviamente portata dietro anche l’ambiguità sul nome di questo sport, sempre sulla linea di galleggiamento tra lo spagnolo pàdel e l’inglese paddle (a voler essere estremamente precisi, quella inglese è in realtà una variante più antica dell’ormai più famoso cugino). Non siamo qui per risolvere una questione linguistico-sportiva, ma per raccontare come anche a Ferrara il padel abbia contagiato la cultura di massa e non solo, diventando a tutti gli effetti lo sport per tutti e per chiunque.
Forse non tutti l’hanno provato, magari tanti vorrebbero farlo, sicuramente qualcuno lo conosce dopo aver visto video e foto dei vip sui social: da Francesco Totti a Bobo Vieri – passando per attori, calciatori e chi più ne ha più ne metta – è indubbio che la grande risonanza del padel derivi anche e soprattutto dal fatto che ci giocano i personaggi famosi. Questo ha concorso a dare una visibilità assoluta a questo sport che, grazie alle sue regole semplici ed alla sua peculiarità di essere divertente ad ogni livello ed in qualsiasi situazione, è diventato una mania.
Da qualche anno poi, Sky riempie i suoi palinsesti sportivi più scarni con il ‘World Padel Tour’ e cioè, come si può intendere dal titolo, il circuito professionistico mondiale di padel, maschile e femminile. Una visibilità del genere, a livello nazionale, è paragonabile quasi agli standard del calcio, in Italia.
Prima di addentrarci e vedere nel dettaglio i campi, i cambiamenti e le novità portate dal padel, diamo una breve definizione non convenzionale di quello che è in sostanza uno sport con la racchetta molto vicino ai suoi simili (il tennis e la sua “versione estiva”). Alla classica domanda dell’amico che non conosce questo sport, la più plausibile e frequente delle risposte è sempre “una via di mezzo tra il tennis e il beach tennis”, con la consapevolezza che oltre a voler dire tutto e niente, è forse una delle frasi che meno definisce il padel. Le caratteristiche più immediate sono senza dubbio la racchetta semi-rotonda e molto spessa e il campo chiuso da pareti di vetro e rete, che fanno parte del campo da gioco; ma qui ci fermiamo lasciando il resto alla curiosità di chiunque voglia scoprire cos’altro è il padel.
E a Ferrara? Spicca il Galaxy Padel, che lo scorso 14 luglio ha aperto i battenti con un’inaugurazione ufficiale nonostante l’attività fosse avviata già nel 2021. Situato in zona Fiera (più precisamente in via Bela Bartok), vanta quattro bei campi all’aperto inseriti in un curatissimo centro che offre tante altre comodità a giocatori e visitatori. Dalle lezioni private alla semplice prenotazione del campo per giocare con gli amici, al Galaxy, che conta più di 700 tesserati, sono disponibili anche le registrazioni per rivedere e rivedersi in gioco. Dulcis in fundo, gli iscritti hanno la possibilità di iscriversi e partecipare a tornei organizzati per ogni livello.
Continuando, senza un ordine preciso, abbiamo il Dock Sport Village, in via del Commercio, già punto di riferimento per il sempreverde beach tennis. Al Dock ci sono due campi indoor da padel, con fondo in sintetico e la possibilità di prenotazione del campo per partite o per allenamenti con i maestri, in un centro attrezzatissimo e perfetto per ogni momento dell’anno.
Spostandoci di poche centinaia di metri, sorge a fianco del ponte tra via della Canapa e il quartiere Barco (in via dell’Indipendenza), la Padel Arena Buontemponi: un centro con campi all’aperto, immancabilmente prenotabili per partite e lezioni, oltre che calcabili per i tornei organizzati dallo stesso circolo.
Non mancano poi i centri che sempre più frequentemente sorgono anche lontano dal centro cittadino, come i nuovissimi campi indoor dell’ottimo Circolo Tennis Il Ghiandaio di Massafiscaglia, o i campi all’aperto di Copparo, a fianco della palestra WellFit, identificati e marchiati con l’azzeccatissimo nome di Virus Padel.
C’è poi un work in progress (ma probabilmente saranno molti più di uno) con un centro presto pronto a tagliare i nastri tra Ferrara e Poggio Renatico, di cui vi riportiamo notizia direttamente dal profilo Instagram di Pierluigi Gollini, portiere ferrarese della Fiorentina che non ha mai nascosto l’affetto e l’impegno per le sue origini e per la sua città.
Ma siamo ancora in agosto, e per quanto la mania del padel sia ormai incontrollabile, tanti la domenica preferiscono un ombrellone e due lettini nei nostri bistrattati ma sempre pieni lidi ferraresi. E che problema c’è? Pioniere del Lido di Spina il Bagno Patrizia 58, uno dei primi ad avere un campo da padel sulla spiaggia, seguito a ruota dal Bagno Schiuma 51-52; e se ne dovranno fare una ragione i più tradizionalisti se dalla scorsa estate in quest’ultimo bagno tre nuovissimi campi hanno sostituito il vecchio campo da calcetto.
Ancora? Nuovissimi i due campi del Bagno Marrakech 55, per mano di Hub12 (altro importantissimo centro con diversi campi e maestri a Occhiobello), inaugurati non più tardi di quattro settimana fa.
Ma non solo Spina, perché muovendosi verso Nord si passa al Lido degli Estensi, con il nuovo campo del Bagno Venere inaugurato nel giugno 2019, o i due campi del Bagno Prey, pietra miliare già del beach tennis con tornei e organizzazioni lungo tutta la stagione estiva.
Avremo dimenticato qualcuno? Sicuramente. L’incontrollabilità e la velocità con cui nascono nuovi campi e nuovi centri è disarmante; capita, e non è un iperbole, di svegliarsi una mattina e vedere due campi da padel dove magari solo qualche mese prima sorgeva tutt’altra cosa.
La moda è contagiosa e qui siamo veramente dinanzi ad un fenomeno senza precedenti, che più si allarga e più riceve adesioni. Funziona così: si inizia con il denigrare uno sport giocato dai vip e da chi vuole solo imitarli, poi si prova – magari convinti dagli amici a cui mancava solamente il quarto in un torrido pomeriggio di luglio – ci si diverte e si vuole riprovare. Così si finisce per comparare la racchetta, così non serve affittarla al campo, e per continuare a giocare anche in inverno – ogni riferimento al sottoscritto è puramente casuale, e veritiero. Alla fine insomma ci si ritrova a giocare assiduamente, una volta a settimana, quasi arrivando a sostituire il canonico calcetto del lunedì sera (no dai, forse qui stiamo esagerando).
Se e quanto durerà la moda del padel non possiamo saperlo e non sta certo a noi dirlo. Quello che si sa è che questo sport è in costante ascesa e le prospettive sono sempre più floride ed incoraggianti. Noi possiamo solo augurarci di avervi un minimo trasmesso l’interesse per questo nuovo sport e soprattutto che ci si possa presto permettere di tornare a parlare di contagio pandemico da sport, senza tirare in ballo vaccini, lockdown e tamponi.