Al via, grazie allo strumento dell’Art Bonus (le donazioni liberali per la tutela del patrimonio) – attivato dalla giunta di Ferrara – il restauro delle statue del ponte di San Giorgio. Il cantiere si è insediato ieri, finanziato dalle imprese Cna per: 5mila euro in contributi delle associate e 10mila euro come sponsorizzazione tecnica da parte della Geo Strutture Restauri di Ferrara, che realizzerà l’intervento.
Il restauro durerà circa due mesi, condizioni meteo permettendo. “L’Art Bonus, grazie alla straordinaria risposta dei ferraresi e del tessuto produttivo del territorio, va ancora una volta a segno. Le statue di San Giorgio potranno così tornare a mostrarsi nella loro pienezza, a circa 30 anni dall’ultima azione di ‘manodopera’”, dice l’assessore Andrea Maggi, ringraziando Cna per “il contributo e l’impegno a favore della città” e ricordando gli altri “interventi di successo finanziati con lo stesso strumento: il restauro del Teatro anatomico a palazzo Paradiso (circa 40mila euro stanziati da Copma), quello della statua di Savonarola (oltre 21mila euro stanziati da Artibano Sivieri), il recupero in stile rinascimentale del giardino di palazzo Schifanoia, che a breve si mostrerà in tutto il suo splendore (140mila euro sostenuti dall’Amministrazione comunale, di cui circa 40mila euro di sponsorizzazione tecnica della stessa cooperativa Copma)”.
Riscontrabile nelle fonti già dal XIV secolo, come originario ponte in legno, dal 1682 è documentato il rifacimento in mattoni del ponte di San Giorgio, mentre nel 1786, a seguito di alcune opere di rinnovamento che portarono alla costruzione di tre grandi archi in mattoni a sostegno della struttura, fu abbellito, ai quattro angoli, dalle statue. Le opere scultoree, realizzate in pietra di Nanto proveniente da antiche cave vicentine oggi esaurite, raffigurano i “comprotettori” di Ferrara, riconoscibili per i loro principali attributi: San Giorgio (angolo nord-est), San Maurelio (nord-ovest), San Rocco (sud-est, protettore dalla peste) e San Filippo Neri (sud-ovest). La presenza delle prime tre statue sembra legata alla protezione per le ondate di peste registrate tra sei e settecento. San Filippo Neri era invece giudicato dai ferraresi fin dal 1677 il “protettore sopra le acque”.
I danni provocati dalle inondazioni nel territorio ferrarese, giustificherebbero la realizzazione di una statua sul ponte dedicata al santo. Le opere che nobilitano il ponte di San Giorgio furono eseguite tra il 1784 e il 1786, a spese del “Magistrato della città”, dallo scultore veronese Gaetano Cignaroli (Verona, 1747 – 1826), figlio di Diomiro (anch’egli scultore) e allievo dello zio Giambettino; e tornarono ad essere posizionate alle estremità del ricostruito ponte, dopo la seconda Guerra Mondiale e a seguito di un restauro dello scultore Enzo Nenci. L’ultimo intervento di recupero risale al 1994.
L’avvio del nuovo intervento interesserà tutte le quattro statue, è partito da quelle di San Giorgio e San Rocco e si deve a una rete di imprese Cna, che hanno accolto l’appello della giunta di Ferrara, rete composta da: Geo Strutture Restauri, azienda specializzata nel restauro di superfici decorate sottoposte a tutela e, per i rimanenti 5mila euro, da: Castellani costruzioni, l’impresa di tinteggiature e imbiancature edili Cavallari Gian Carlo e Roberto, Euro Tech Srl, la Govoni costruzioni, la ditta ‘Marani Manuele’ impianti, il consorzio Rigenera, le costruzioni generali Stella, la Vacchi Snc