

Professionalmente legato all’insegnamento universitario, docente a contratto presso la facoltà di Medicina dell’Università di Ferrara, Carlo Magri ha un (abbastanza impressionante) curriculum di libri, articoli, documentari video e trasmissioni televisive: a leggerli uno dopo l’altro si fa presto a dirlo divulgatore e cineasta, e a percepire la sua inesauribile passione per le storie e la memoria. In effetti basta guardare al suo canale Youtube: oltre 50 video che raccontano il territorio della città di Ferrara, gli eventi, i luoghi, le persone. Di Ferrara, e del racconto fotografico della città, Magri ha già scritto più volte ma è con Ferrara, città e provincia nel cinema che ha vinto recentemente il prestigioso premio letterario Cristina Campo, sezione saggistica.

“È da tutta la vita che salvo materiali fotografici, televisivi, cinematografici su Ferrara e sul suo territorio. Ma pensare a questa premiazione è divertente: sapevo di essere tra i finalisti ma mai mi sarei aspettato di vincere: mi ricordo che c’era quasi freddo in sala e mentre chiamavano i vincitori sul palco stavo pensando di mettermi un maglioncino. Ero lì impegnato a vestirmi quando sento Carlo Magri e mi guardo intorno, stupito, chiedendomi ma ce l’avete con me?” ci spiega, con una passione – e quasi un’ingenuità – che in un baleno ci rende chiaro il perché del riconoscimento.
Magri ci racconta anche di avere la fortuna di possedere una vasta rete di conoscenze consolidata nel tempo che da sempre gli segnala materiali da seguire (o inseguire), e di una esperienza pregressa con una azienda che realizzava produzioni video: due fattori che sono stati un formidabile aiuto per trovare i materiali necessari.

“Il percorso di questo libro viene da lontano: all’inizio non doveva neppure essere un video, ma un video, che ho poi realizzato e presentato al Cinema Boldini in un evento a cui parteciparono diverse istituzioni, un documentario visivo dedicato ad un percorso di Ferrara nel cinema utilizzando brevi sequenze, in particolare della città all’interno delle mura. Nei mesi successivi questo progetto aveva avviato un certo passaparola, fino ad arrivare, nel 2015, all’invito a partecipare all’Ischia Film Festival per parlare di cineturismo.”
Utilizzare il cinema come veicolo di interesse per stimolare il turismo è un approccio che si sta diffondendo solo negli ultimi anni, e arriva dalla consapevolezza che anche attraverso il cinema si possano generare importanti ricadute economiche sulla città: è da questa idea che è partito Magri. Il libro è un’opera molto particolare: un viaggio fatto di fotogrammi che raccontano decenni di Ferrara come set per fiction, serie tv e film.

Magri ci spiega come il libro sia anche il punto finale di un lungo lavoro di ideazione: “alla fine mi sono chiesto: ma come la racconto questa storia? Non volevo fare un grande elenco – spiega Magri – così mi sono inventato i percorsi, i temi, dalla Ferrara ebraica, alle Mura, fino alla bicicletta. E quindi percorsi, immagini e descrizioni, con le introduzioni di ogni capitolo a dare il contesto necessario per capire il tema. È un libro che è immaginato da sfogliare, e funziona su qualsiasi pagina lo si apra, qualsiasi direzione di lettura si preferisca prendere. Il tutto utilizzando fotogrammi di sole riprese in esterno, evitando in questo modo di utilizzare foto di scena per accantonare eventuali problemi di diritti, o di riconoscibilità: come gli interni non sono sempre riconoscibili in un film”.
Stupisce notare come le opere inserite siano tantissime oltre 600 da ben 126 film diversi, e quanto completa anche temporalmente, sia la raccolta: “in effetti è talmente aggiornato – confessa Magri, senza nascondere una certa soddisfazione – che c’è un fotogramma dell’ultimo film di Pupi Avati che non era nemmeno uscito al momento della stampa (alla fine del 2024, ndr), e sono riuscito a inserirlo grazie a contatti che ho nel mondo del cinema, pur tenendo conto delle necessarie cautele che mi sono state chieste nell’avere materiali che non erano ancora pubblici”.

Viene spontaneo chiedersi allora come e quanto grande sia questo suo archivio domestico, che immaginiamo come una enorme stanza piena di pellicole, dvd e film di ogni tipo. Ce lo conferma in prima persona: “sì, sicuramente ho molto materiale, una parte viene dall’archivio della mia azienda, direi che sono oltre cinquemila nastri che non ho ancora avuto modo di riversarli tutti in digitale. Se ho mai pensato di farne un archivio pubblico? Sicuramente l’idea c’è, e da tempo, l’ho anche proposta ma ancora, per diversi motivi, non l’ho realizzata, non ci sono state le condizioni giuste per farlo.”
Ferrara, città e provincia nel cinema ci dice chiaramente che, se abbiamo la sensazione che Ferrara sia stata una città del cinema soprattutto qualche decennio fa – grazie ai film più conosciuti, come La lunga notte del ’43 di Vancini) – e ci sia stata una certa ripresa solo negli ultimi anni, beh, ci sbagliamo. In realtà la città non ha mai smesso, decennio dopo decennio, di prestarsi come cornice per le produzioni del grande e del piccolo schermo, parola di Magri: “lavorando al libro è evidente come Ferrara, a livello diciamo di presenze nel cinema, non ha mai conosciuto una vera e propria crisi: semplicemente ci sono stati momenti in cui è stata più riconosciuta, magari grazie a film o opere di successo, ma non si riscontrano periodi più bui rispetto ad altri.”

Un libro così deve avere almeno un aneddoto da raccontare, si dirà. E infatti eccoci accontentati. “C’è una cosa – ci dice Magri – sicuramente da raccontare: il libro ha generato un certo interesse e per diversi mesi è capitato che persone, con regolarità, mi segnalassero il titolo di un qualche film che poteva essermi sfuggito. Puntualmente, era già presente nei miei materiali. Poi un giorno mi viene segnalato un film, un’opera del 1936 girata a Ferrara, Il Boccaccio. Io non ne sapevo niente, così mi metto a cercare e ne trovo qualche traccia in un libro in biblioteca, risaliamo al nome del regista, Herbert Maisch, un tedesco. Sempre tramite conoscenze e appassionati scopriamo che Il Boccaccio è un film mai arrivato in Italia, un film musicale ambientato in un’epoca non ben definita ma in cui si riconosce perfettamente Ferrara. C’entra forse anche il padre moderno del Palio di Ferrara Guido Angelo Facchini, che teneva conferenze sugli Estensi in Germania e probabilmente ha contribuito a dare questa immagine della città come di una città quasi libertina e molto divertente. Così nasce questo film, un musical storico, che ha il sapore quasi di una commedia americana, girato a Berlino negli studi di Neubabelsberg, dove è stato girato anche il film cult Metropolis.“

Come spiega Francesco Franchella in un recente articolo dedicato, risulta evidente come nel film “la retorica fascista dell’italiano uomo forte, impettito e integerrimo, è ridicolizzata in toni quasi macchiettistici”. Per questo il regime non lo importò e non fu mai proiettato in Italia: “non ci sono mai state pellicole di questo film nel Paese – continua Marchi – e così le nostre ricerche ci portano fino a quella che era la Germania dell’est, quasi al confine con la Polonia, dove questo contatto possedeva vecchie pellicole codificate con un vecchio algoritmo russo, e quindi non sapeva con certezza cosa contenessero. Dopo qualche trattativa economica riusciamo ad averlo e, grazie alle mie competenze informatiche, ecco sbucare la pellicola… che non è nemmeno male. Ne abbiamo presentato un primo minuto a settembre, a Tresigallo, nell’ambito del Festival Art ’30, ne abbiamo creato la pagina Wikipedia e presto lo presenteremo integralmente, sottotitolato.”
Prima di salutarci, parliamo del prossimo progetto, perché il percorso di recupero storico di Carlo Magri non è certo finito: “nel 2026 saranno i cinquant’anni da quando venne liberalizzato il mondo delle radio private. E ho messo insieme ricordi e esperienze, con materiali di reportage e una decina di interviste inedite per un documentario che racconti quel momento e quelle storie ferraresi”, ci anticipa.
Il prossimo racconto, insomma, è già pronto per essere raccontato, proprio nei giorni in cui raccontiamo questa storia, con una presentazione il 18 dicembre, alle 18 all’Ego Lounge di Ferrara.
Informazioni
Ferrara, città e provincia nel cinema. Un viaggio per immagini lungo un secolo, in oltre 100 film – di Carlo Magri, la Carmelina Edizioni, 366 pagine.


Classe 85, vive a Ferrara da vent’anni. Secondo il profilo ufficiale è Infermiere, nel contempo si occupa da anni di giornalismo con l’idea di cercare di raccontare il mondo da una angolazione sempre nuova, con spirito critico ma rivolto al meglio, al domani e al possibile. Ha scritto un romanzo, si chiama “Sfumature” e si occupa di musica con una newsletter settimanale, live report e altro.Qui su Filo, articolo dopo articolo tenta di costruire un mondo più informato, consapevole ed ottimista o, almeno, aderente alla realtà.