SPAL per principianti: rapida cronistoria di come siamo rotolati dalla serie C all’Eccellenza

Una cronologia sintetica ma esaustiva a uso e consumo di chi non è appassionato, non ha avuto tempo, chi si è distratto o semplicemente non vuole fare la figura di quello che non ne sa nulla quando qualcuno gliene parla
I giocatori dell'Ars et Labor Ferrara Calcio festeggiano coi tifosi la vittoria in extremis contro il Mesola / foto Filippo Rubin
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Cinque anni fa, più o meno in questo periodo, tifosi e addetti ai lavori della SPAL si interrogavano sulle probabilità di riuscire a tornare rapidamente in serie A dopo una dolorosa retrocessione al piano di sotto. Oggi sono reduci dall’esultanza per un gol al 96′ che ha permesso di battere un coriaceo Mesola in una partita di Coppa Italia regionale. 

Chi non segue abitualmente il calcio – e in particolare la SPAL – può avere la sensazione di aver sbattuto gli occhi giusto un paio di volte tra il giorno in cui sentiva parlare del gol di Floccari contro la Juventus e quello in cui si è imbattuto nei nomi delle avversarie dell’imminente campionato d’Eccellenza: Fratta Terme, Mezzolara, Faenza, Pietracuta e via così.

Sfortunatamente nel mondo del pallone le cose possono cambiare molto in fretta e nel caso della SPAL sono cambiate in modo catastrofico. Senza per forza scomodare l’inizio del decennio: in appena 100 giorni si è passati dal tirare un sospiro di sollievo per una salvezza in serie C a sperare che il transito al quinto livello del calcio italiano sia il più indolore possibile. Ma essendoci la SPAL di mezzo non è il caso di metterci la mano sul fuoco.

Di seguito una cronologia sintetica ma esaustiva a uso e consumo di chi non è appassionato, non ha avuto tempo, chi si è distratto o semplicemente non vuole fare la figura di quello che non ne sa nulla quando qualcuno gliene parla

I giocatori dell’Ars et Labor Ferrara Calcio festeggiano coi tifosi la vittoria in extremis contro il Mesola / foto Filippo Rubin

18 maggio, giorno 1
La SPAL si sveglia dopo essersi garantita sul campo l’iscrizione in serie C battendo 2-0 il Milan Futuro – la seconda squadra dei rossoneri – nella partita di ritorno degli spareggi per non retrocedere. Lo ha fatto davanti a oltre 11mila spettatori, in un clima quasi da serie A che ha testimoniato ancora una volta l’attaccamento dei suoi tifosi malgrado anni di ripetute delusioni e un rapporto apertamente conflittuale con il presidente Joe Tacopina e i suoi più stretti collaboratori. 

26 maggio, giorno 10
Il direttore sportivo della SPAL, Alex Casella, dichiara pubblicamente che la programmazione per la stagione successiva è in corso. I due proprietari statunitensi Joe Tacopina e Marcello Follano vengono dati in arrivo a inizio giugno per il consueto incontro di aggiornamento e pianificazione assieme ai dirigenti.

5 giugno, giorno 20
Diventa chiaro che i soldi non ci sono e non arriveranno mai, a meno di miracoli. Dagli Stati Uniti il presidente e il suo socio finanziatore si limitano a dire che “stanno lavorando”, ma nella sede della SPAL si inizia a prendere coscienza della catastrofe che sta per manifestarsi. Mancare l’iscrizione in serie C significa rimanere coinvolti in un crollo di proporzioni enormi: ripartenza forzata dai dilettanti (due categorie sotto), scioglimento totale dei contratti di prima squadra e settore giovanile, oltre 70 lavoratori privati del loro impiego, dozzine di collaboratori sportivi senza più prospettive.

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6 giugno, giorno 21
L’ufficio personale di Tacopina al centro “G.B. Fabbri” viene frettolosamente svuotato nelle ore che precedono la scadenza dei termini per l’iscrizione. Arriva la sera e con essa la certezza che la storia della SPAL nel calcio professionistico è arrivata al dunque per la seconda volta dopo il crac del 2012 con la società allora presieduta da Cesare Butelli.

Joe Tacopina nella sua ultima interazione coi tifosi della SPAL, il 28 aprile 2025 dopo la gara contro il Gubbio / foto Filippo Rubin

7 giugno, giorno 22
Mentre si cerca di rendersi conto di quanto è successo, Tacopina e Follano fanno pubblicare sul sito della SPAL un comunicato abbastanza surreale in cui rivendicano di aver investito 50 milioni di euro dal 2021 al 2025 e attribuiscono la mancata iscrizione a un clima ostile che avrebbe allontanato altri investitori che avrebbe dovuto essere decisivi per tenere in vita la società.

8 giugno, giorno 23
Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri replica a Tacopina e Follano con un comunicato dai toni estremamente severi e fa sapere che l’amministrazione lavorerà alla ripartenza come prevedono le regole in casi del genere. Spetta infatti al sindaco indicare alla Federazione quale soggetto sportivo è deputato a raccogliere l’eredità del club escluso per dissesto economico o per rinuncia.

12 giugno, giorno 27
Oltre 2.000 tifosi manifestano con un corteo dallo stadio al Palazzo Municipale per chiedere alla città di fare sistema e lavorare a una ripartenza in grado soprattutto di tutelare chi ha perso il lavoro a causa del crac della SPAL.

La manifestazione del 12 giugno 2025 dei tifosi della SPAL / foto Filippo Rubin

14 giugno, giorno 29
Diventa di dominio pubblico un particolare di non poco conto: pur consapevole di non essere in grado di onorare i suoi impegni la SPAL ha comunque presentato la domanda di iscrizione alla serie C. Facendo così scatta il meccanismo dell’esclusione dal campionato, mentre in caso diverso sarebbe stata una rinuncia. Un tecnicismo regolamentare che fa la differenza, perché nel primo caso consente l’accesso alla serie C dell’Inter Under 23. Se invece la SPAL avesse rinunciato completamente a presentare la documentazione sarebbe stata ripescata una retrocessa di serie C, molto probabilmente il Caldiero Terme.

23 giugno, giorno 38
Quando c’è la SPAL di mezzo se qualcosa può andare storto lo farà. Le regole sulle ripartenze dopo le mancate iscrizioni sono state infatti modificate nel 2024 ed è per questo che la nuova SPAL – con un nome diverso – è costretta a ripartire dal campionato di Eccellenza e non dalla serie D. Quindi nella migliore delle ipotesi la SPAL sarà di nuovo in serie C nella stagione 2027/2028. In attesa del bando indetto dal Comune si delineano i soggetti interessati: l’ex presidente Walter Mattioli con l’imprenditore Cesare Trio; un gruppo modenese in tandem con la società ferrarese X Martiri di Porotto; un non meglio precisato gruppo milanese che avrebbe coinvolto un gigante come Campari (si rivela poi una bufala clamorosa) e un altro di provenienza straniera, ma ancora senza una collocazione geografica precisa.

L’ex presidente Walter Mattioli è sembrato a lungo il favorito per governare la ripartenza della nuova SPAL / foto Filippo Rubin

2 luglio, giorno 47
I tifosi della SPAL, su impulso degli ultras della Curva Ovest, si riuniscono in assemblea e scelgono il nome della nuova squadra: Ars et Labor Ferrara. Un passaggio doloroso ma forzato, perché il nome e il simbolo della SPAL non possono essere utilizzati in quanto proprietà della società di Tacopina. Solo l’apertura di una procedura di liquidazione da parte del tribunale li può “liberare” per essere rimessi a disposizione attraverso un’asta giudiziaria. Nel frattempo il Comune di Ferrara indice il bando per la costituzione della nuova società.

10 luglio, giorno 55
Il sindaco Fabbri e l’assessore allo sport Carità annunciano la loro scelta: la nuova SPAL ripartirà da Juan Martin Molinari, uomo d’affari argentino che fino a pochi giorni prima era socio di minoranza del Perugia. Ad affiancarlo nel ruolo di consulente c’è Pierpaolo Triulzi, noto nell’ambiente calcistico per essere stato il procuratore di giocatori molto importanti come Edinson Cavani e Paulo Dybala. Le cordate locali non prendono affatto bene la decisione di ripartire da altri proprietari stranieri, mentre la tifoseria sembra adottare una posizione di attesa e curiosità per i programmi.

Juan Martin Molinari stringe la mano al sindaco Alan Fabbri / foto Filippo Rubin

15 luglio, giorno 60
Molinari, imprenditore abbastanza poliedrico con interessi in più campi e nessuna intenzione di stabilirsi in Italia, si presenta ufficialmente a Ferrara e tiene una conferenza stampa accanto al sindaco Fabbri per spiegare le sue intenzioni. A parte ribadire la volontà di riportare la SPAL tra i professionisti e promettere che ci sarebbe stato un presidente operativo su cui fare riferimento in sede non aggiunge molto altro rispetto a quanto già si sapeva o si poteva intuire.

16 luglio, giorno 61
Giocatori e dipendenti della vecchia SPAL si muovono con le istanze di fallimento nei confronti della società presieduta da Tacopina. L’avvocato statunitense non ha più parlato pubblicamente dopo il comunicato del 7 giugno, ma il giorno 9 aveva “incontrato” i lavoratori con una videoconferenza, assicurando di non voler abbandonare nessuno al suo destino. Cosa poi puntualmente avvenuta.

21 luglio, giorno 66
Il gruppo argentino sceglie Mirco Antenucci come direttore sportivo e il siciliano Stefano Di Benedetto come allenatore. Antenucci aveva già annunciato a luglio 2024 la sua intenzione di chiudere la sua carriera di calciatore e di diventare dirigente, avendo già conseguito tempo prima l’abilitazione da direttore sportivo. Di Benedetto invece rappresenta una scelta inaspettata e il suo curriculum nel professionismo è fatto soprattutto di esperienze tra le giovanili.

Mirco Antenucci nel giorno della sua presentazione ufficiale e dell’allenatore Stefano Di Benedetto / foto Filippo Rubin

29 luglio, giorno 74
Il comitato regionale FIGC dell’Emilia-Romagna colloca la SPAL (denominata Ars et Labor Ferrara) nel girone B del campionato d’Eccellenza. Le avversarie sono: Castenaso, Comacchiese, Faenza, Fratta Terme, Futball Cava Ronco, Massa Lombarda, Medicina Fossatone, Mesola, Mezzolara, Osteria Grande, Pietracuta, Russi, Sant’Agostino, Santarcangelo, Sampierana, Sanpaimola e Solarolo.

4 agosto, giorno 80
La nuova SPAL inizia il lavoro sul campo coi suoi primi 19 giocatori: di quelli della stagione precedente ne è rimasto solo uno, il difensore Giuseppe Iglio, che viene anche nominato capitano. Tutti gli altri – rimasti svincolati d’ufficio – si sono più o meno ricollocati in campionati professionistici, salvo qualche rara eccezione.

6 agosto, giorno 82
La SPAL srl di Tacopina viene messa in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Ferrara: significa che un curatore dovrà stabilire a quanto ammontano i debiti (si parla di almeno 10 milioni), quanti creditori avranno diritto a ricevere qualcosa e quanto si potrà raccogliere con i pochi asset a disposizione – tra cui nome e simbolo – una volta venduti all’asta. In parallelo c’è anche un’indagine della Procura di Ferrara che vuole accertare non ci siano state condotte illecite nella gestione della società.

Joe Tacopina con l’ormai ex direttore generale Luca Carra: per l’avvocato ora c’è da rispondere di un fallimento / foto Filippo Rubin

8 agosto, giorno 84
La dirigenza dell’Ars et Labor Ferrara decide di non volersi chiamare esattamente così, bensì Ferrara Calcio Ars et Labor per questioni di migliore caratterizzazione del brand. Viene svelato il nuovo logo – che fa parecchio discutere in termini di estetica –  aperto un sito internet e inaugurate nuove pagine social. Nel frattempo i rappresentanti della tifoseria incontrano il direttore generale Bruno Pradines, che a conti fatti è il plenipotenziario della proprietà argentina, almeno per quanto concerne la gestione quotidiana. 

14 agosto, giorno 90
La nuova SPAL gioca la sua prima amichevole precampionato contro il Masi Torello Voghiera: finisce 6-0 davanti a oltre 300 persone ammassate a bordo campo al centro sportivo “G.B. Fabbri”. Si capisce che la ripartenza è tutto meno che semplice: non ci sono ancora le maglie da gioco e anche il materiale d’allenamento è ridotto all’osso. Tutto ciò che apparteneva alla vecchia SPAL sr è sotto chiave in un magazzino in attesa degli sviluppi della liquidazione giudiziale.

La prima formazione stagionale della nuova SPAL in occasione dell’amichevole col Masi Torello Voghiera / foto Filippo Rubin

24 agosto, giorno 100
Arriva il giorno della prima partita ufficiale contro il Mesola e si gioca al “Paolo Mazza”. L’ultima volta che lo stadio aveva ospitato una gara della SPAL c’erano 11mila spettatori. Stavolta appena, si fa per dire, 3200. Il Mesola fino a maggio era nel campionato di Promozione e mai avrebbe pensato di debuttare nella stagione successiva contro la squadra del capoluogo di provincia. Finisce 2-1 con i gol di Gaetani e Cozzari per la SPAL e Neffati per il Mesola. 

31 agosto, giorno 107
Ricomincia il campionato di Eccellenza, il primo della storia ultra-centenaria della SPAL o delle sue derivazioni temporanee d’altro nome. Il primo avversario sarà un’altra neopromossa della categoria, il Fratta Terme, formazione proveniente da Bertinoro (FC). 

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