Il clima è ancora caldo ma siamo ormai giunti alla fine dell’estate, le ferie sono finite, le spiagge si svuotano ed anche i bagnini issano la bandiera bianca per l’ultima volta. Inizia il ritorno alla quotidianità, ma il weekend è pur sempre lì ad aspettare una gita fuori porta.
Non sarà quindi necessario allontanarsi troppo in questo caso per avere l’occasione di vedere qualcosa di diverso in una location “abituale”. Da un mese a questa parte è infatti stata inaugurata a Comacchio una mostra temporanea su Leonardo Da Vinci, perciò quale momento migliore per visitarla? Meglio approfittarne in quanto la mostra sarà aperta solo fino al 31 ottobre in un alternarsi di serate a tema e visite guidate.
Di Leonardo ormai se n’è sentito parlare in tutte le salse, in tutta Italia ci sono state mostre itineranti sul genio leonardesco, con esposizioni di disegni, bozze, riproduzioni delle sue invenzioni. Non è quindi da meno Comacchio, che porta al Museo Delta Antico, i modelli tratti dai codici “Atlantico” e di “Madrid”, perfettamente funzionanti ed interattivi. Si tratta di una piccola, ma significante parte, di quella che è appunto la mostra “Il genio e le macchine di Leonardo”.
L’idea di base di questo progetto che ha portato a Comacchio questi modellini è quella di affiancare due aspetti importanti ma distanti della nostra società, ovvero il sapere ed il lavoro. La mostra ha infatti l’occasione di offrire a ciascun visitatore l’opportunità di avvicinarsi “fisicamente” al pensiero di Leonardo attraverso le sue macchine, potendole toccare ed ammirare in azione, ma attenzione, solo se presente il bollino rosso! Si vuole quindi abbattere quel pensiero di musealità statica e intoccabile portando il visitatore, non solo bambino, a toccare con mano le opere (ricordiamoci che si tratta pur sempre di ricostruzioni!).
Le macchine presenti nella rassegna sono state infatti costruite dal professor Girolamo Covolan, insegnante di educazione tecnica che nel corso della sua attività ha utilizzato l’esperienza manuale per costruire rendendo così questo momento un passo fondamentale nella crescita dell’individuo.
Più difficile infine risulta la sua collocazione al Museo del Delta Antico. In molti girando le sale della mostra infatti potranno trovarsi spiazzati. Cosa c’entra adesso Leonardo con l’antico sito archeologico di Spina? Gira e rigira per le stanze, si vedono cocci di vasi a figure rosse, video sulle stelle e sulla navigazione, collane d’ambra e tempietti in lamina di piombo. Due monete antiche e la ricostruzione di un modellino leonardesco per la realizzazione di un ponte. Il carico di una nave di età romana e la ricostruzione dell’abitato di Comacchio con i suoi collegamenti mercantili.
Cosa ha a che fare Leonardo in tutto questo? L’acqua è il comune denominatore di questo percorso. Le soluzioni ricercate da Leonardo per il sollevamento e la regimentazione delle acque, così come i numerosi progetti di ponti, si inseriscono a pennello nelle dinamiche di un territorio in continua lotta contro gli elementi naturali, primo tra tutti il dominio delle acque sulle terre emerse che ne ha, poi, determinato storia, insediamenti, identità sociale ed economia. Il progetto si collega quindi perfettamente con l’ultima sezione del Museo “Comacchio, Emporio sulla sabbia”.
Risulta quindi un’ottima opportunità, prima fra tutti per coloro che non hanno ancora visitato il Museo, e per coloro che, insieme ai bambini, o con la voglia di tornare tali, hanno voglia di passare una giornata diversa dal solito.
Informazioni: http://www.museodeltaantico.com/tra-natura-e-scienza-le-macchine-di-leonardo/
Tel. 0533/314154
Ingresso:
Intero €6,00
Ridotto €3,00 (ragazzi 11/18 anni – over 65, soci Touring, soci amici Ravenna Antica, gruppi min- 20 pax)
Minori fino a 11, con genitori, ingresso gratuito.
1 commento
“Cosa ha a che fare Leonardo in tutto questo? L’acqua è il comune denominatore di questo percorso.”…
sinceramente, non sono d’accordo. Ho visitato il museo poche settimane fa, e l’accostamento tra la storia di Comacchio e del Delta e Leonardo…è a dir poco mal gestito. Le riproduzioni delle macchie di Leonardo sono collocate a caso nelle varie sale, senza un criterio se on quello di rimepire i pochi spazi disponibili.