

Tutti, tra le nostre conoscenze, abbiamo almeno un amico o amica selvatico/a: spirito libero, allergico alle regole sociali, capace di sparire per settimane e poi tornare con storie improbabili. A volte ci piacerebbe poter condividere più cose, però sappiamo anche che trattenerlo significherebbe andare contro la sua natura… e quindi lo accettiamo così com’è, amandolo nonostante la distanza e lo stile di vita a noi incomprensibile. Ecco, capire i ricci inizia proprio da qui. Possiamo volergli bene, tantissimo, ma se proviamo a trasformarli in qualcosa che non sono il risultato sarà di sofferenza per loro e di insoddisfazione per noi.

Partiamo dalle basi, per orientarci meglio
I ricci sono diventati delle vere e proprie icone pop: il web straripa di contenuti in cui viene mostrata la loro tenerezza disarmante e tutti abbiamo fantasticato, almeno una volta, di adottarne uno. Ma i ricci non sono dei criceti punk: sono piccoli onnivori con un debole per insetti e lombrichi, appartenenti alla cosiddetta fauna selvatica, cioè animali che vivono in natura, non addomesticati e non di allevamento. Vivono in libertà, sono autonomi nel provvedere ai loro bisogni fisiologici e mantengono istinti e comportamenti naturali (come nel caso di lupi, cervi, uccelli migratori). A differenza degli animali domestici, frutto di millenni di domesticazione e selezione, non dipendono dall’uomo e anzi, ne sono spaventati.
Quindi purtroppo i ricci no, non sono fatti per vivere nel nostro salotto. Possiamo diventare però dei buoni amici tutelando la loro esistenza nel nostro giardino e, in generale, nei loro contesti naturali.
Autunno: una stagione bella per noi, delicata per loro
Tra ottobre e novembre Ferrara offre una delle sue versioni più affascinanti: i colori caldi del foliage, la nebbia e l’aria che diventa sempre più frizzante. In questo periodo dell’anno, l’autunno, per i ricci comincia una corsa contro il tempo: cercano rifugi sicuri, fanno scorte di cibo e si preparano al letargo. È una fase cruciale del loro ciclo vitale, fatta di trasformazioni fisiologiche delicate con cui sarebbe meglio non interferire.

Nelle zone urbane e periurbane (cortili, parchi, giardini, argini) questa routine naturale può trasformarsi in un percorso a ostacoli: strade trafficate, sfalci radicali, attrezzi da giardino usati senza attenzione e veleni chimici diventano minacce quotidiane per un animale che vive vicino a noi, ma segue ancora il ritmo del bosco.
Come capire se il riccio è in pericolo e come aiutarlo
Non è sempre facile distinguere una situazione di reale pericolo da un riccio che sta semplicemente ‘svolgendo le sue commissioni’. Alcuni comportamenti, come l’attività diurna, possono essere ambigui: a volte indicano un disagio, altre semplicemente un disturbo temporaneo o una madre in cerca di materiale.

In generale, vale una regola semplice: osservare prima di agire. Se l’animale sembra vigile e non ci sono pericoli immediati, la cosa migliore è non intervenire. Le situazioni da valutare cambiano se si tratta di un esemplare adulto o di un cucciolo, ma il principio resta lo stesso: meno contatto significa meno stress.
Se invece il riccio appare ferito, infestato da parassiti, malato o eccessivamente magro (soprattutto se si aggira in pieno inverno), è il momento di entrare in azione. Nel caso di Ferrara e provincia, il Centro di Recupero Fauna Selvatica è gestito dalla LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli, associazione ambientalista che si dedica alla conservazione della biodiversità e alla tutela della natura.

Per sciogliere ogni dubbio su quando e come agire, la LIPU mette a disposizione un test online, che ti guiderà passo dopo passo per aiutarti a prendere la decisione migliore per ogni caso. E se l’incertezza resta, basta una telefonata (tutti i giorni, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18): i volontari sono pronti a rispondere, orientare e, quando serve, ad accogliere gli animali per curarli prima di rimetterli in libertà.
Quando il pericolo siamo noi, e non ce ne accorgiamo
Condividiamo cortili e giardini con i nostri alleati preziosi (ricci, pipistrelli, civette, piccoli uccelli) ma a volte li mettiamo in pericolo proprio mentre cerchiamo di prenderci cura dei nostri spazi: i veleni e le sostanze chimiche che usiamo per liberare casa o giardino da insetti, lumache o roditori sembrano soluzioni comode, ma spesso sono armi a doppio taglio. Un esempio? La colla per topi e le esche topicide: inefficaci sul lungo periodo e terribilmente crudeli, perché non colpiscono solo i roditori ma anche gli animali che vivono accanto a noi, ricci compresi.
Meglio puntare sulla prevenzione intelligente: chiudere i varchi verso cantine e locali interrati, evitare di lasciare cibo o rifiuti all’aperto, usare trappole a vivo o ultrasuoni nei luoghi adatti e affidarsi a derattizzazioni coordinate quando serve. Piccole accortezze che valgono più di qualunque veleno e rendono i nostri spazi davvero condivisi.
Informazioni
lipu.it
Centro Recupero Fauna Selvatica di Ferrara
via Porta Catena 118 – 44122 Ferrara (FE)
crfs.ferrara@lipu.it | 0532 772077

