Festivalino è la due giorni di musica che fa suonare (e parlare) i club della città

4 buoni motivi per non perdersi la tappa ferrarese di Festivalino: 2 giorni di musica dal vivo, 5 concerti, 2 talk con ospiti di eccezione, e tutto a ingresso libero (serve solo la tessera Arci).
foto Sara Tosi
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Non è un bel periodo se sei un piccolo club: il mercato dei grandi eventi della musica è in crescita da diversi anni (sia per numeri che per fatturato, come è noto a chi ha comprato dei biglietti in particolare negli ultimi due o tre anni), ma quello dei piccoli locali e dei festival con numeri più ridotti è in difficoltà, e Ferrara non fa eccezione. Ma c’è una bella notizia: quest’anno Ferrara è al centro della rotazione di Festivalino, un progetto della rete Solido che dal 2020 unisce tre festival emiliani – Ferrara Sotto le Stelle, Arti Vive e A Cielo Aperto – in un percorso di valorizzazione del lavoro in rete, di consapevolezza del pubblico e di inclusività. E ogni anno, puntuale, questa rete fa nascere una edizione di Festivalino.

Il programma è corposo, le giornate sono due e diverse le location, e l’elemento sicuramente più particolare è la presenza di momenti di discussione: sui festival, sull’economia dei concerti e sulla burocrazia degli eventi. Cerchiamo allora di stendere il programma in punti di interesse: perché ce n’è per tutti, davvero.

Adele Altro, tra gli ospiti del festival

Punto primo
La musica, ovviamente, e nel dettaglio:

  • venerdì 28 novembre serata all’Arci Bolognesi con i Citrus Citrus, ottima realtà italiana che hanno appena dato alle stampe il nuovo disco, seguiti dai Korobu, pubblicati da Lokomotiv Records, l’etichetta del noto locale bolognese. Chitarre in prima linea, insomma.
  • sabato 29 novembre pomeriggio a Officina Meca con lo showcase in duo di Marco Giudici e Adele Altro (ben nota come Any Other) e Juni (Ilaria Formisano, voce dei Gomma), al primo disco rilasciato il 21 Novembre. In serata, infine, gran concerto finale di Giulia Mei, già vista anche a Xfactor 2024.

Punto secondo: i talk. Come dicevamo il festival ragiona su cosa voglia dire fare rete e fare festival, dalla componente artistica a quella economica. A Officina Meca si parlerà sabato alle 11 di Sostenibilità ambientale e sociale negli eventi musicali, tra costi e opportunità per gli organizzatori e le comunità e alle 18 di La circuitazione nei festival: dalle alleanze occasionali alla coprogettazione strutturale. Tra gli ospiti, spiccano istituzioni e volti dell’industria musicale, come Carlo Pastore, conduttore radiofonico e direttore artistico del Miami Festival (il più rilevante evento dal vivo dedicato alla musica italiana e non solo) e Elisa Graci, conduttrice a Radio Popolare.

Punto terzo: l’assenza di costi. Se abbiamo parlato all’inizio dell’articolo di quella enorme barriera economica che sono diventati i concerti più importanti (numericamente) qui parliamo di una due giorni, per un totale di cinque concerti e due talk, senza nessun biglietto d’ingresso. Unico requisito: la tessera Arci, e una buona dose di voglia di aprirsi a nuove e interessanti proposte musicali dell’Italia più contemporanea, fuori dal mondo delle classifiche. Un esempio fra tutti? Juni e il suo (nuovissimo) primo disco solista.

Quarto (e ultimo) punto: il supporto a chi crede nella musica dal vivo.
Solido è una rete di dialogo tra tre importanti e storici festival italiani, Ferrara sotto le stelle, Arti Vive e A Cielo Aperto. È insolito, specie sul nostro territorio, che realtà che potrebbero essere in competizione si tendano invece la mano per crescere e svilupparsi assieme. E partecipare al Festivalino in città significa, se continuiamo a parlare di supporto, partecipare alla ormai quasi eroica resistenza di due club cittadini, Officina Meca e Arci Bolognesi, che tentano da anni di portare musica dal vivo e di qualità a Ferrara, bilanciando gestione economica e accessibilità. In particolare è evidente lo sforzo nel reinventarsi dell’Arci Bolognesi, ancora incerto sul proprio futuro e legato a nuovi vincoli orari, che sono sicuramente penalizzanti per promuovere la musica dal vivo. Eppure: resistono.

Sarà una (secondo noi eccezionale, altrimenti non ve la consiglieremmo) due giorni di occasioni per sentire musica e parlare di concerti, festival ed economia musicale. CI pare che l’unica domanda possa essere: perché non esserci?

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Informazioni
Qui il sito ufficiale del festival, con orari e informazioni sempre aggiornate.

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