Di Clelia Antolini
Il 25 settembre 2025 è un anniversario che Ferrara non può e non vuole dimenticare.
Vent’anni fa, Federico Aldrovandi perdeva la vita durante un fermo di polizia, lasciando una ferita aperta nella coscienza civica della città, ma anche in quella del paese intero.
In un certo senso, dopo due decenni di battaglie legali e impegno civile, questo anniversario ha un sapore diverso: la memoria di Federico continua ad essere ricordo personale, dolore privato, ma anche questione politica e battaglia collettiva per un cambiamento concreto nella salvaguardia della sicurezza (per tutti, ma veramente tutti).
“La memoria non è per noi un gesto rituale, ma un modo concreto per indurre un cambiamento reale, per una nuova cultura della sicurezza, contro la violenza di stato e l’impunità”, spiegano dal Comitato Federico Aldrovandi 2005–2025. E le parole si traducono in fatti: tra settembre e ottobre 2025, un programma denso di iniziative attraverserà l’Italia da nord a sud, con Ferrara come epicentro emotivo e simbolico di questa mobilitazione.
La geografia degli eventi racconta di una memoria che non si ferma ai confini cittadini. Dal Narin Camp di Lecce, dove il 5 settembre si è tenuto l’incontro “Vent’anni senza Aldro” con giornalisti e rappresentanti di Amnesty International, fino a Marzabotto, dove il 6 settembre il Centro Giovanile è stato intitolato a Federico alla presenza della sindaca Valentina Cuppi. Luoghi apparentemente distanti che si uniscono in un filo rosso di memoria condivisa e impegno civile.
Il 25 settembre, nel giorno esatto della morte di Federico, sarà Ferrara a fermarsi per ricordare. Alle 10 del mattino, negli spazi del Liceo Artistico “Dosso Dossi”, si inaugurerà la mostra Dalla realtà, l’arte – ricordando Federico, un progetto che coinvolge studenti, docenti e cittadinanza in una riflessione collettiva. Ci si interrogherà su come la creatività possa diventare strumento di denuncia e trasformazione sociale. L’iniziativa, pensata soprattutto per i giovani, si propone come ponte generazionale, per chi non ha vissuto direttamente quegli eventi, per provare a raccontarli attraverso il linguaggio universale dell’arte. Interverranno il portavoce del Comitato Andrea Boldrini, il docente e autore Pierpaolo Scaramuzza, l’artista Davide Barco e il fotografo sociale Luca Greco, figure che rappresentano diversi approcci alla narrazione civile attraverso la creatività.
La sera del 25, al Cinepark Apollo, la proiezione di È stato morto un ragazzo, il documentario di Filippo Vendemmiati vincitore del David di Donatello 2011. A distanza di anni, le immagini e le testimonianze di una vicenda che ha segnato la storia recente del paese non sono poi così scontate, e continuano a lasciare un vuoto incolmabile. Il film sarà introdotto dall’autore, dal sindaco Alan Fabbri, da Patrizia Moretti, la mamma di Federico, e dal produttore Marcello Corvino.
Alle 21, all’Ippodromo, ci si stringerà in un abbraccio, dolcemente illuminato, perché il ricordo si faccia sempre più vivo. Qui, dove tutto è iniziato vent’anni fa, la cittadinanza si ritroverà per un sit-in di raccoglimento illuminato dalle fiaccole messe a disposizione dalla Cgil Ferrara; e qui, simbolicamente, nascerà il Giardino Federico Aldrovandi. L’area verde tra via Ippodromo e via Poletti verrà intitolata alla sua memoria, trasformando un luogo di dolore in spazio di riflessione permanente.


Il 26 settembre, al Korova Milk Bar, Michele Dalai presenterà Aldro, storia di un orrore perbene, il romanzo edito da Compagnia Editoriale Aliberti che uscirà proprio il 24 settembre. Un’opera che sceglie la narrazione letteraria per raccontare una storia vera, dimostrando come la fiction possa descrivere verità profonde – e dolorose – quanto la cronaca.
Il 27 settembre torna a Ferrara uno dei momenti più partecipati della storia dell’attività dell’Associazione di ieri, oggi Comitato: al Parco Coletta, dalle 19, dal palco Musica per Aldro. Il tradizionale concertone gratuito permetterà alla musica di alternarsi alle parole, in un crescendo emotivo tra generi e generazioni.
Sul palco saliranno artisti che hanno fatto dell’impegno civile una cifra stilistica: dai Punkreas, pilastri del punk-rock italiano dal 1989, a Giancane, cantautore romano autore delle colonne sonore delle serie animate di Zerocalcare. Passando per l’immancabile Giorgio Canali, figura storica del rock alternativo sempre al fianco del Comitato, e Kento, rapper militante che porterà sul palco anche i ragazzi del laboratorio di scrittura rap La voce di Federico, organizzato nei giorni precedenti.
Proprio questo laboratorio intensivo rappresenta uno degli aspetti più innovativi della commemorazione 2025. Francesco “Kento” Carlo lavorerà con gli adolescenti ferraresi per trasformare il ricordo di Federico in parole, ritmo, messaggio. Un modo per permettere a chi oggi ha l’età che aveva Federico di appropriarsi della sua storia, di farla propria attraverso il linguaggio dell’hip hop. “Elaborare insieme – attraverso l’arte e la parola – il ricordo di Federico, la sua storia e il significato profondo di giustizia, memoria e partecipazione”: è questo l’obiettivo del laboratorio, che culminerà nella performance pubblica durante il concertone.
In apertura agli artisti noti del concertone, le band ferraresi Le Iene, Santopadre, Bislers e il cantautore Patrizio Fergnani.
Gli appuntamenti non si fermano a settembre. Dal 2 al 12 ottobre, nelle Stanze di Lucrezia, sarà allestita la mostra Aldro – Un racconto per immagini del fotografo sociale Luca Greco. Un progetto che intreccia fotografia e testimonianza per restituire ciò che della vicenda di Federico è rimasto nella città: negli sguardi degli amici, nei luoghi simbolici, nella memoria collettiva.
Il cerchio si chiuderà il 4 ottobre, durante il Festival Internazionale di Ferrara, con l’incontro L’eredità di Federico al Ridotto del Teatro Comunale. Un momento di bilancio ma anche di prospettiva: “A vent’anni dalla morte di Federico Aldrovandi, nessuna riforma strutturale è stata approvata per limitare gli abusi nei metodi di intervento delle forze dell’ordine”, si legge nella presentazione dell’evento.
Vent’anni dopo, la storia di Federico Aldrovandi continua a interrogare la coscienza civile italiana. Non solo come memoria di un’ingiustizia così rozza, ma come spinta verso un cambiamento che ancora fatica ad arrivare. In un momento storico in cui il dibattito sulla sicurezza si fa sempre più acceso, la vicenda di Federico deve essere considerata un monito: la memoria può e deve trasformarsi in azione politica, in richiesta di riforme, in costruzione di una cultura della legalità che non ammetta zone d’ombra.
Ferrara, in questo mese di settembre, interpreta una riflessione che riguarda tutto il paese. Attraverso l’arte, la musica, il cinema, la letteratura, la città dimostra che esistono modi diversi per fare quella-che-resta-comunque-politica: passi collettivi che partono da noi, dai singoli, dal basso, e che coinvolgono le nuove generazioni, che trasformano il dolore in energia costruttiva.
La battaglia per Federico ha intenzione di continuare; continuerà finché giustizia, verità e memoria non coincideranno finalmente in un cambiamento reale.

INFO UTILI
Mostra “Dalla realtà, l’arte – ricordando Federico”
25-28 settembre e 3-5 ottobre, Liceo Artistico “Dosso Dossi”, via Bersaglieri del Po 25b
Orari: 10-12 e 16-18, ingresso libero
“Musica per Aldro”
27 settembre, ore 19, Parco Coletta, ingresso gratuito
Mostra “Aldro – Un racconto per immagini”
2-12 ottobre, Stanze di Lucrezia, via Saraceno 83
Inaugurazione: 1 ottobre ore 18Per informazioni e aggiornamenti:
Facebook: www.facebook.com/giustiziaxaldro
Instagram: www.instagram.com/comitato_federicoaldrovandi
Gli eventi sono patrocinati dal Comune di Ferrara.