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3 Novembre ore 17:30 - 29 Novembre ore 19:00
Incontri alla Libreria Libraccio- Novembre 2025

“Cosa resta dell’Europa. Il destino dell’Unione tra crisi e rilancio” – Castelvecchi
Dialogano con l’autore Rossella Zadro e Paolo Frignani. Coordina Guglielmo Bernabei
Cosa resta del progetto di Stato federale europeo? Come si può considerare oggi l’Unione europea sotto il profilo istituzionale e giuridico? Quanto è indipendente la politica dell’Europa da pressioni esterne? Quale è il reale peso dell’Ue sul piano internazionale? Ed è ancora pensabile un processo di integrazione con 27 Stati nei quali sembra predominare il ritorno ai nazionalismi? A questi e altri interrogativi si propone di rispondere il libro Cosa resta dell’Europa. Il lavoro si articola in quattro diversi inquadramenti di analisi che ripercorrono la parabola prima ascendente e poi discendente del progetto di Stato federale europeo: la prima parte riguarda il concetto di Europa unita nella storia; la seconda ripercorre le fasi del progetto di Comunità europea e di integrazione nel secondo dopoguerra e la sua progressiva realizzazione (dai Trattati di Roma al Trattato di Maastricht); la terza analizza i punti critici istituzionali e giuridici dell’attuale Unione europea allargata a 27 Paesi; la quarta prende in esame l’attuale attività politica ed economica dell’Ue tra il nuovo concetto di resilienza, l’agenda strategica priva del fondamentale riferimento all’integrazione, l’ombra della grande finanza dietro la politica comunitaria e la politica Ue a fronte della guerra in Ucraina e dei fenomeni migratori.
– Venerdì 28 Novembre ore 17.30 presentazione di Girolamo De Michele a Ferrara
“Il profeta insistente. Raphael Lemkin, l’uomo che inventò la parola genocidio” – Neri Pozza
Dialoga con l’autore Pietro Pinna
C’è stato un uomo, un giurista polacco nato insieme al Ventesimo secolo, che per primo diede un nome a quel crimine di portata tale da eccedere ogni giurisprudenza. Si chiamava Raphael Lemkin e raccontare la sua vita significa ripercorrere il Novecento dei grandi crimini contro l’umanità. Mentre lui nasceva, l’imperialismo tedesco dispiegava la sua prassi genocidaria in Africa. Negli anni della sua adolescenza, lo sterminio degli armeni precedette di pochi mesi i pogrom degli ebrei in terra russa. Mentre prendeva forma la sua carriera di giurista, in Ucraina avveniva l’Holodomor, la terribile carestia voluta dal “piccolo padre” Stalin. Il concetto che definiva gli atti criminali ai danni di un intero popolo finalizzati al suo sterminio aveva pertanto già preso corpo nelle formulazioni di Lemkin ben prima che la Shoah annichilisse gli ebrei d’Occidente, inclusi 49 membri della sua famiglia. La morte infine lo sorprese, non ancora sessantenne, mentre si stava battendo contro il genocidio coloniale francese in Algeria. Un’esistenza intera, dunque, indissolubilmente e tragicamente intrecciata al “crimine dei crimini”, alla sua precisa definizione in quanto complesso e multiforme processo, che porterà, nel 1948, all’approvazione all’Onu della “Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio”. Relegato a semplice teorico del diritto, Lemkin è stato colpevolmente dimenticato, mentre il suo neologismo è diventata la parola, del secolo scorso e di questo. Partendo dai documenti e dalle sue opere, De Michele racconta questo tenace profeta visionario, rende omaggio alla sua memoria e offre preziosi spunti per una riflessione critica sul dibattito ideologico dell’oggi.
– Sabato 29 novembre ore 11:00 Laboratorio per Bambini a cura di Giotto a Ferrara
[PAGINETTE] Una Stagione di Storie
“Fulmine e l’orso bianco”
Di Matt Tavares (Nord-Sud)
Letture e laboratorio creativo dai 3 a 6 anni.
Eventi gratuito, richiesta prenotazione: Telefono: 0532790875 / Email: eventife@libraccio.it
– Sabato 29 novembre ore 14:30 Gruppo di lettura Noi siamo tempesta
L’incontro verte sulla discussione del libro La campana di vetro di Silvia Plath.
– Sabato 29 novembre ore 17:30 presentazione di Nicola Bianchi a Ferrara
”Crimini Felsina” – Minerva Edizioni
Dialoga con l’autore Cristiano Bendin
Bologna non dimentica, vuole tenere viva la memoria. Lo fa ogni anno, dopo quel 2 agosto 1980, nel ricordare la strage alla stazione. Ma all’ombra delle Due Torri ci sono molto altre storie di sangue che non possono, e non devono, cadere nell’oblio. “Crimini Felsina” rappresenta tutto questo. Otto sanguinose storie consumate nella città, dagli anni Cinquanta fino a oggi.
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