Nel momento in cui scriviamo mancano ancora alcuni giorni per la conclusione della campagna di crowdfunding di Incontri Verdi, un progetto di comunicazione e sensibilizzazione ambientale che porta a termine il percorso partecipativo di Forestazione Urbana. Cosa siano questi progetti è semplice e complicato allo stesso tempo. Possiamo racchiudere tutto nell’idea di una partecipazione attiva della cittadinanza: discutere, fare progetti, partecipare ad un bando, dialogare con enti e amministrazione, ottenere dei risultati condivisi.
È questo il percorso che ha unito l’ente provinciale per la gestione dei Centri di Servizio per il Volontariato CSV Terre Estensi e Web Radio Giardino, un percorso guidato da un gruppo di giovani per la promozione di azioni di riqualificazione ambientale in città, con una spinta dal basso e l’idea di andare ad accendere un riflettore su due aree, i quartieri Barco e Pontelagoscuro, ai confini della città e lontane dall’attenzione generale.
Ne abbiamo parlato con Matteo Graldi (tra i primi a far nascere la rete di attivismo non violento sui temi ambientali Extintion Rebellion a Ferrara) e Maria Vittoria Govoni di Web Radio Giardino, per capire come sia nato il progetto, che effetti avrà e le ripercussioni su queste comunità.
“Partiamo dal fatto che esistono percorsi di partecipazione civica, a livello ambientale: le amministrazioni prendono in considerazione i progetti e dove possibile viene stanziato il budget” ci spiega Matteo Graldi.
“Questi percorsi partecipati hanno l’obbligo di un monitoraggio del percorso e degli esiti, ed è capitata l’occasione di partecipare al bando indetto da Banca Etica “Impatto+” 2021: il bando richiedeva la presenza di almeno tre giovani under 35 per candidare campagne di crowdfunding finalizzate a diverse azioni di cittadinanza attiva, e tra queste proprio l’attività di monitoraggio di progetti di partecipazioni civica su temi ambientali.”
È nata quindi una campagna sulla piattaforma Produzioni dal basso: se con la raccolta fondi si dovesse raggiunge il 75% del budget previsto, si riceverà il restante 25% da Banca Etica stessa. Tra le tredici candidature vincenti (cinquanta quelle presentate) c’è stata quella del gruppo di Ferrara: gli attori scesi in campo sono il CSV, il Comune di Ferrara, la Rete per la Giustizia Climatica e il laboratorio di progettazione urbana CITER Lab della facoltà di Architettura.”
Il ruolo di Web Radio Giardino è stato quello di aiutare nella stesura del bando e soprattutto nella progettazione dell’attività di comunicazione e di coinvolgimento delle realtà di Barco e Pontelagoscuro.
“Quando ci è arrivata la proposta abbiamo sentito di avere diversi punti in comune con quello che è il progetto della nostra radio: ovvero fare associazionismo, divulgare informazioni, promuovere la cittadinanza attiva”, ci spiega Maria Vittoria Govoni.
Matteo Graldi e Maria Vittoria Govoni sottolineano che si trattata di progettare interventi ambientali su un territorio che si percepisce in questo momento come marginale. La voce della web radio ha cercato di amplificare sui social network e nelle strade stesse i contenuti e le storie di abitanti ed esercenti di queste aree. L’eredità di questo coinvolgimento attivo della cittadinanza si vedranno nelle prossime settimane e saranno dei podcast con il racconto delle associazioni e delle persone che hanno preso parte al progetto.
Matteo Graldi ci spiega che per individuare le aree interessate e gli interventi da promuovere si è seguita una versione semplificata del processo di Transition network legata all’idea della città in transizione, una metodologia sistematica sempre più utilizzata in tutto il mondo: l’idea è di ricreare dal basso spinte di cambiamento e transizione ambientale, per cambiare le città attraverso le scelte di cittadini e associazioni attive.
Tra le diverse proposte sono state scelte quattro aree di intervento, e alcune piantumazioni sono già state eseguite (qui il documento di dettaglio degli esiti finali degli interventi raggiunti o programmati):
- in via Padova, la messa a dimora di una nuova siepe boscata e l’ampliamento del Bosco Claudio Abbado
- un sistema di giardini nell’area circostante la Biblioteca Bassani
- un corridoio verde nella fascia centrale di via Padova (al momento un progetto in divenire)
- un parco a vocazione sportiva tra via Padova e viale Po, un percorso più complesso nella pratica ma su cui sono previsti degli interventi.
Gli autori del progetto ci spiegano che è già in calendario una festa di primavera, un’occasione per rendere conto alla popolazione di cosa è stato fatto, nei dettagli. “A posteriori, dopo un iniziale ridimensionamento dei partecipanti – racconta Matteo – siamo andati oltre le aspettative.”
Al di là dei risultati pratici, ci sentiamo di poter dire di avere adesso in mano un’analisi sociale: c’è un tesoretto, che a oggi è orfano e inevaso, di interventi puntuali richiesti o di sensibilità sociali legate al verde.
Il percorso di progettazione Incontri Verdi voleva proporre – e vuole ancora proporre – di rilanciare anche questo patrimonio di persone. “Ci siamo resi conto che chiedere donazioni a due quartieri storicamente marginali, in un periodo pandemico, non è la migliore delle strategie. Il grosso delle donazioni arriva da altri enti, non dai singoli abitanti del quartiere. A livello sociale abbiamo promosso un forte volantinaggio tra esercenti e persone e abbiamo capito che, al di là dell’impegno economico, era importante anche solo parlarne: a cosa serve piantare decine di alberi se gli abitanti non sono a conoscenza di questo intervento?”, si interroga Matteo.
“Questo per noi – continua – è stato anche un esperimento con le istituzioni, per osservare come decidono, capire i meccanismi che a volte frenano i progetti e provare a portare elementi di innovazione a livello di tecnologie sociali”. Con la chiusura della campagna, si chiude forestazione urbana, ma l’auspicio è che sia solo un punto di inizio: incontri verdi potrebbe diventare un’occasione periodica di incontro confronto.
Incontri verdi è servito anche a ascoltare e raccontare il territorio: qualcosa che spesso manca nelle realtà di periferia. Ad oggi ci sono quasi settanta donatori, con oltre 2.600 euro raccolti e l’obiettivo sempre più vicino: raggiungere la quota di 4.125 euro consentirebbe di accedere al finanziamento del restante 25% da parte di Banca Etica. In attesa della conclusione e della presentazione di ciò che è stato già fatto, c’è ancora spazio per tendere una mano a questo progetto: in fondo, le città e le periferie siamo semplicemente noi.
La campagna di crowdfunding si conclude il 13 febbraio: per partecipare alla raccolta fondi si può donare qui.
L’immagine di copertina è presa da www.cronacacomune.it