Imprenditori si nasce o si diventa? Rispondere non è facile. Certo le attitudini e le inclinazioni personali non possono che essere influenzate dall’ambiente in cui si cresce, ma anche chi parte da solo e da zero, ha sempre la possibilità con qualche buona idea, sacrificio e coraggio di raggiungere il successo che merita.
Ed ecco allora che, mai come in questo difficile momento storico, permeato da incertezze e profondo disorientamento, scoprire le storie di imprenditoria giovanile può rappresentare un’ispirazione e un incentivo per coloro che intendono spiccare il volo nel mondo lavorativo, e aspettano solo che si presenti il momento giusto. Momento che, per Roberto Danieli, titolare dell’azienda “Alchimie del gusto” e del negozio “Alchimie frutta & verdura”, si è presentato esattamente nel luglio 2011, ormai dieci anni fa.
“Alchimie del Gusto nasce come associazione di promozione sociale nel luglio 2011” – racconta Roberto. “Grazie all’Azienda dei miei genitori, abbiamo iniziato a collaborare con il Centro Perez presso l’Opera Don Calabria della Città del Ragazzo, attuando il progetto Cucine per tutti, con l’obiettivo di portare in cucina con noi gruppetti di ragazzi diversamente abili, aiutandoci nella produzione di succhi, marmellate e confetture. Il progetto ha coinvolto questi giovani, rendendoli partecipi di realtà nuove e stimolanti.”
Ed è in realtà come queste, che il vantaggio è sempre bidirezionale. L’esperienza è stata stimolante non solo per i ragazzi del Centro, ma anche per lui: “Ho fatto tesoro degli spunti e degli input di questo progetto, per ideare una mia futura attività.” – racconta.
Ed è vero, il primo passo per iniziare qualcosa di grande è crederci. Si può pensare in grande anche in camera da letto, o sul tavolo di una cucina: le opportunità sono ovunque una persona le voglia trovare, basta avere il coraggio di iniziare.
“In quel periodo frequentavo il secondo anno presso la facoltà di Scienze Geologiche, dell’Università degli studi di Ferrara” – ci racconta Roberto – “Il mio percorso di studi mi piaceva e ne ero molto interessato ma inevitabilmente mi sono trovato di fronte ad un bivio, continuare a studiare o intraprendere la carriera lavorativa, nonché il mio sogno. La decisione non è stata facile, ma alla fine ho optato per la seconda strada.”
“Volevo che lo scopo della mia attività fosse la produzione di conserve di frutta e verdura, marmellate, confetture, chutney e altro, sfruttando i prodotti naturali delle campagne ferraresi. Il mio progetto è quello di favorire ed incentivare uno stile di vita che riavvicini le persone alla dieta sana, biologica ed equilibrata, alla qualità del prodotto, alla professionalità della produzione e del commercio di prodotti artigianali.”
“Dopo anni di sforzi e sacrifici – continua il giovane imprenditore – sono riuscito finalmente ad aprire a Pontelagoscuro, in viale Savonuzzi 12, il mio primo Laboratorio di Alchimie del Gusto. Un locale di 35 metri quadri, 30 se escludiamo il bagno… in quei pochi metri mi sono arrangiato ritagliando uno spazio per la produzione, uno per la vendita e uno per il magazzino. La mia storia inizia lì. In quei pochissimi metri che qualche anno fa detestavo, ma che oggi ricordo invece con un sorriso e un filo di nostalgia.
Dopo un mese e mezzo dall’apertura della mia attività, mi fecero multa perché non stavo materialmente più dentro all’azienda tra cassette, imballaggi ed altro: avevo coinvolto quasi tutte le aziende agricole del ferrarese, grazie al duro lavoro e al passa parola. Ho dovuto affittare un altro garage adibito al magazzino, a qualche metro dal Laboratorio, perché gli spazi erano diventati insufficienti alla produzione sostenuta da Alchimie. Ho capito quindi che era necessario trasferire l’attività presso un locale più ampio, il capannone di via Copparo 138, attuale sede di Alchimie del Gusto.”
L’attività di Danieli, e dunque a monte l’idea che l’ha originata, è strategica, studiata, calcolata: si basa sulla volontà di recuperare le antiche colture che stanno scomparendo, come le mele cotogne, le pere volpine, le corniole, le nespole ed altri prodotti della terra dimenticati dalla maggioranza dei consumatori ed invece utilizzati nel laboratorio. Si basa inoltre sulla volontà di non buttare via nulla: la frutta o la verdura che presenta alcune imperfezioni ed inestetismi, seppur lievi e superflui, sono invendibili in un supermercato o in un negozio, comportando sprechi enormi e scialacquamento inutile di prodotti che, nonostante tutto, conservano ancora la loro qualità. Uno dei compiti di Alchimie è anche la trasformazione e la lavorazione conto terzi di tali materie prime, garantendo un prodotto finale adatto alla vendita.
Al di là della strategia d’impresa, la mission di Alchimie è infatti quella di lavorare e trasformare i frutti del territorio, in modo naturale e rispettoso, per non recidere il filo di tradizione che ci lega alle nostre campagne ferraresi. Ed è proprio vero, in questa società in continua evoluzione, i marchi più potenti e duraturi sono proprio quelli costruiti col cuore e basati sulla tradizione, in cui tutti ci ritroviamo. Perché sono reali, sostenibili, autentici.
“L’anno scorso, ho avuto poi la possibilità di dare corpo al progetto di Piumì, un nuovo marchio di smoothie firmato Alchimie del Gusto. L’intento anche qui è quello di offrire un prodotto sano, naturale e biologico in cui non c’è zucchero, né viene diluito con acqua. Molto spesso dietro ad un marchio c’è un’idea, un marketing, una brand identity insomma: la mia era di riecheggiare attraverso il nome del marchio un senso di fluidità e leggerezza, come quella di una piuma. Ed è un prodotto che, da quel che risulta, piace ed incuriosisce” – racconta.
Quest’anno Alchimie del Gusto nella sua nuova sede compie esattamente cinque anni, ma non ha smesso di puntare ad ingrandirsi: “Quest’anno, durante il primo lockdown capitava che dovessi fare qualche consegna e il ricordo inscalfibile è quello di una città fantasma in cui però, i negozi adibiti alla vendita di beni di prima necessità come frutta e verdura, macellerie, panifici hanno continuato fortunatamente a restare aperti, così ho iniziato a riflettere sulla situazione attuale.” – continua Roberto. – Tenuto conto che il Laboratorio di Alchimie ha momenti buchi, perché segue il naturale ciclo vegetativo delle campagne, ho pensato di aprire il suo punto vendita: Alchimie frutta & verdura, in Corso Giovecca a Ferrara. Così un po’ per gioco e un po’ per mettermi alla prova, ho intrapreso anche questa nuova avventura che, alla fine, mi sta dando soddisfazione ogni giorno. Diversamente dalla produzione in azienda, il negozio e il commercio al dettaglio, presenta i suoi rovesci della medaglia: è come un terno al lotto, perché ci si affida alla clientela che varia ogni giorno. Ma, tutto sommato, mi piacciono le sfide.”
A proposito di sfide, Roberto ci racconta che ha in progetto l’inaugurazione di un nuovo punto vendita in centro a Ferrara, firmata sempre Alchimie del Gusto, il centro nevralgico da cui tutto è partito. Per ora non ci ha svelato ulteriori dettagli.
Penso faccia bene conoscere storie come questa, dà delle speranze. Ci fa capire che, dietro alla nube di pessimismo, pulsano incredibili storie di vita, di sacrificio, di soddisfazioni. Ed è importante capirlo soprattutto di questi tempi, così inclini allo scetticismo, alla sfiducia e all’idea che tanto il meglio è ormai passato. E che darsi da fare, impegnarsi, buttarsi è inutile perché finiamo per scontrarci con il muro del rischio. Ma è inevitabile, si chiama rischio d’impresa, ed è un rischio ponderato, ci ha spiegato Roberto. Nessuno può escludere che si possa incorrere in momenti bui, ma sono la chiave di volta per credere ancora di più in ciò che si fa; non potendo prevedere il futuro l’unico modo per iniziare una grande cosa, è iniziare a farla. D’altra parte “la vita è tutta una scommessa” , diceva Gianni Agnelli.
1 commento
Conosco personalmente Roberto, ha la mia massima stima e rispetto. Complimenti a tutta la famiglia.