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Centro Sociale La Resistenza Ferrara
29 Aprile 2023 ore 9:30 - 30 Aprile 2023 ore 18:00
Workshop e mostra “Il Capo Espiatorio”
Il “capo espiatorio” è un progetto d’arte rituale partecipata che prende spunto dal best seller della psicoanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés “Donne che corrono coi lupi”. Si tratta di un atto creativo ritualizzato volto a liberare la persona che lo compie da ogni identificazione con le esperienze traumatiche del proprio vissuto, un atto psicomagico di riscatto da quella dimensione che non abbiamo scelto ma con la quale per tanto tempo ci siamo identificat*.
Chi vorrà creare il proprio capo dovrà scegliere un abito legato a un momento di vita vissuta importante (cerimonia, evento, ricordo) e “sacrificarlo” trasformandolo in un catalizzatore di esperienze, parole, situazioni mal vissute. Durante l’atto creativo la/il partecipante sarà accompagnat* con il movimento corporeo, le visualizzazioni e la musica a entrare in una sorta di catarsi canalizzata creativamente.
Il “capo espiatorio” è un oggetto psichico su cui vanno cucite, dipinte, strappate, incollate appuntate tutte le nostre “cicatrici di guerra” come dice la Estés. Indossare con orgoglio questo abito segnato dalle nostre ferite ci porterà a disidentificarci con esse e, al contempo, sentire la nostra forza, la dignità con la quale riusciamo a portarle.
A chi è rivolto?
A tutte e tutti per un massimo di 21 partecipanti
Come si svolge?
Il lavoro viene svolto in un weekend, sabato e domenica.
Il primo giorno sarà di de-costruzione dell’abito e il successivo dedicato alle foto e ad una restituzione in chiave performativa.
Il risultato dell’opera sarà l’insieme delle singole foto di ognun* con il proprio abito completo. Queste resteranno come testimonianza alla creatrice del progetto e verranno utilizzate per mostre ed eventi futuri. Una copia della foto in digitale sarà spedita a* partecipanti.
L’abito rimane di assoluto possesso della persona con la disponibilità eventuale di poterlo “prestare” per mostre future (ovviamente se non lo bruciate prima!).
Durante tutto il percorso i/le partecipanti dovranno rendersi disponibili a riprese (discrete) e foto volte a documentare l’opera.
Verranno messi a disposizione materiali di base quali colori, stoffe, macchina da cucire, fili di cotone e lana, pinze , chiodi , fil di ferro, colla a caldo. Ad ogni modo ognun* può (ed è invitato a farlo!) integrare materiali personali (stoffe, foto, disegni, il foulard di nonna, la cravatta di zio).
L’unico suggerimento estetico è quello di scegliere un abito possibilmente monocolore in modo che il lavoro possa risaltare, ma se non si possiede un abito con tali requisiti e si vuol partecipare al progetto andrà comunque benissimo il capo che avete! Il requisito più importante è che quel vestito sia importante per voi.
Il weekend di lavoro sarà quello del 29 e 30 Aprile presso il Centro Sociale La Resistenza di Ferrara.
Il contributo richiesto è di 40 euro ( + tesseramento ANCeSCAO 10€ per chi non ce l’ha).
Gli orari saranno i seguenti:
sabato 9,30/18,30 (con breve pausa pranzo)– Domenica 9,30/13 – 15/18,30(con la possibilità che i tempi varino per organizzazione).
Il lavoro è aperto a un massimo di 21 partecipanti. Chi desidera essere parte del progetto può scrivere una breve presentazione motivazionale a giuliarena@gmail.com.
Info Giulia 3281055848
Creatrice del progetto Giulia Arena dell’associazione culturale Donne di Fuora
Giulia racconta: Il “capo espiatorio” è un’idea che ho nel cuore e nella mente da anni, un percorso che in prima persona ho compiuto e continuo a compiere giorno dopo giorno recuperando e ricucendo frammenti di me stessa perduti nel tempo, parti di anima lasciate indietro, curando ferite che sanguinano, ripescando sogni abbandonati.
Il mio capo espiatorio è un abito da cerimonia, l’abito dei miei 40 anni. Per me un tempo di morte e rinascita. La celebrazione del mio quarantesimo è stato un sabbat, un momento indelebile che ha segnato il confine tra l’avanzata gioventù e l’improbabile maturità. Ho scelto quell’abito perché l’ho amato, l’ho voluto, l’ho cercato e investito di grande significato.
Il capo espiatorio è un sacrificio, è lasciare andare un’idea di noi, ciò che abbiamo creduto di essere. È non attaccamento, è voglia di crescere e fiorire ancora e ancora. È rito, è psicomagia.
In un tempo come quello che viviamo, si fa sempre più forte il sentire che Arte è solo ciò che possiamo co-creare insieme, condividere e mostrare per rendere più bello un pezzetto di mondo. Per questo motivo Il “capo espiatorio” diventa un progetto collettivo, incontro tra anime, mezzo per ricucirci a vicenda, per essere più forti insieme.”
Con amore
Giulia
https://www.facebook.com/events/550575383617930/
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