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Il Palio di Ferrara – Il Palio più antico del mondo

2 Aprile 2018 ore 11:30

Omaggio al Duca Rione San Benedetto

CASTELLO ESTENSE, 2 APRILE 2018 – ORE 11.30

OMAGGIO AL DUCA RIONE SAN BENEDETTO

“IL DIAMANTE E LA MARGHERITA PRATOLINA”

La Contrada di San Benedetto deve la propria impresa alla divisa di Ercole I, secondo duca di Ferrara (1471-1505), raffigurante l’anello con diamante.
Il diamante simboleggia la perfezione, la purezza, l’inviolabilità, la luce e la vita.
Le cronache del tempo raccontano che Ercole I si associa all’anello con il diamante già nel 1454, quando, durante la formazione da cavaliere a Napoli, il fratellastro Borso gli fa ricamare una gualdrappa personalizzata.
Matteo Maria Boiardo testimonia, nelle proprie opere, la preferenza del principe Ercole per la divisa dell’anello con il Diamante: nel De Laudibus Estensium Carmina canta le gesta del giovane Ercole e delle sue truppe che esibivano la divisa dell’anello con il diamante durante la battaglia sul fiume Sarno del 1460; nei Pastoralia del 1463 descrive il pastore Menalca mentre dona all’amico Licanor delle tazze di legno di faggio decorate con la divisa erculea dell’anello con il diamante ornata da un fiore di narciso involto al diamante.
La Contrada di San Benedetto, durante l’Omaggio al Duca del 2 aprile 2018, intende stimolare, nell’anno delle celebrazioni del 50° anniversario del Palio, una riflessione riguardante il particolare floreale della propria impresa.
Il narciso della divisa erculea dei Pastoralia è stato identificato erroneamente, da distratti commentatori, con un garofano, probabilmente a causa del colore rosso acceso di alcune raffigurazionicontenute in un codice miniato modenese dell’opera di Boiardo.
Diventato duca, Ercole I, pur rimanendo un estimatore del fiore rosso sangue, sceglie per la propria divisa ufficialela margherita pratolina come i suoi predecessori, essendo il suddetto fiore un simbolo estense già dai tempi del marchese Niccolò III e quindi un aggancio con il glorioso passato.

Nell’araldica erculea il narciso è finito nel dimenticatoio e il garofano sembra essere una libera interpretazione dei commentatori del codice miniato modenese.

La Contrada San Benedetto omaggia, il pubblico, il Duca e la sua Corte valorizzando e rappresentando i colori della suddetta margherita con i suoi sbandieratori, seguendo lo scritto di Giovanni Sabadino degli Arienti, bolognese d’origine ed intellettuale di punta della corte di Ferrara:la bandiera verde simbolo di speranza, la bandiera bianca simbolo di fede e la bandiera rossa simbolo di carità.

Viva Ercole, Viva il Palio, San Benedetto Viva!

Prima del grande intervento urbanistico attuato nel 1492 (Addizione Erculea), l’area occupata da San Benedetto era divisa in tante piccole contrade, le più conosciute sono rimaste nei moderni toponimi come contrada del Mirasole – dove Ludovico Ariosto aveva la sua abitazione e la contrada del Guazzaduro (della Rosa); si trovano qui, concentrati, alcuni edifici considerati gioielli del Rinascimento, quali Palazzo dei Diamanti, di Giulio D’Este, Prosperi-Sacrati, Mosti, Turchi-Di Bagno e la chiesa di San Bendetto. L’impresa del diamante venne assunta da Ercole I, che modificò uno stemma di Niccolò III. Lo stemma raffigura un anello episcopale sormontato da un diamante avvighiato da due foglie ad un garofano rosso, che sostiuì l’originale margherita di Niccolò. Assumendo questa impresa, Ercole, volle celebrare la potenza raggiunta dagli Estensi attraverso la politica matrimoniale da lui stesso promossa. L’anello episcopale – che sta a significare il legame con lo Stato Pontificio – venne concesso a Nicolò III da Papa Martino V quando lo nominò gonfaloniere di Santa Romana Chiesa, Ercole lo ereditò e lo inserì nel suo stemma personale.

Luogo

Il Palio di Ferrara – Il Palio più antico del mondo
Via Mortara, 98
Ferrara, 44121 Italy
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