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17 Dicembre 2019 ore 8:00

“KATER I RADES”L’OPERA CANTA LA TRAGEDIA DEL MEDITERRANEO

Viaggio attraverso gli strati profondi dell’umano e del disumano con il primo appuntamento della stagione Lirica 2019/2020 della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Andrà in scena al Teatro Comunale “Claudio Abbado” giovedì 19 dicembre alle 21 Katër i Radës. Il naufragio, un’opera contemporanea che ha per soggetto una delle purtroppo numerose tragedie del Mediterraneo, quella di una motovedetta albanese affondata davanti alle coste italiane nel 1997. Lo spettacolo fa anche parte della rassegna “La Società a Teatro”.
Alessandro Leogrande ha scritto il libretto de Il naufragio per la Biennale Musica 2014 riprendendo il proprio libro-inchiesta sullo speronamento della Katër i Radës da parte di una corvetta della Marina Militare Italiana per impedire lo sbarco dei disperati “invasori”. Le musiche del compositore albanese Admir Shkurtaj e la regia di Salvatore Tramacere fanno del dolore meditato una ballata di fantasmi, tra sillabe esplose, frasi e grida di una lingua lontana. L’opera, che è stata inizialmente prodotta da Biennale Musica di Venezia e Cantieri Teatrli Koreja, torna ora in scena grazie a una nuova coproduzione tra Ravenna Festival, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Comunale di Ferrara.
«Katër i Radës non vuole essere semplicemente un’opera della memoria. È piuttosto il tentativo – attraverso la musica – di liberare l’universo umano di chi è andato incontro a una delle tante tragedie del Mediterraneo», scriveva Leogrande, scomparso prematuramente nel 2017. «Nell’atto unico si affollano sommersi e salvati, chi è sopravvissuto e chi è scomparso, le loro voci, i loro pensieri, e soprattutto il loro viaggio verso il buio, pieno di grandi ansie e piccoli desideri, sogni e paure, digressioni, apparizioni, improvvise rammemorazioni». Scegliendo la forma dell’opera da camera per dare voce a chi non c’è più, lo scrittore e giornalista d’inchiesta ‒ sempre schierato con intelligenza e sensibilità a difesa degli ultimi e degli sfruttati ‒ ha indicato la strada di un teatro politico in grado di dialogare con la cronaca ma anche con la più ampia riflessione sui valori umani e sulla loro perdita.
Era il Venerdì Santo del 1997 quando la piccola motovedetta Katër i Radës, carica di 120 migranti in fuga dall’Albania, scomparve nelle acque del Canale d’Otranto. Oltre 80 i morti, molti non avevano nemmeno 16 anni. Fuggivano da un Paese che si era lasciato alle spalle un regime claustrofobico solo per precipitare nella crisi economica e in una sorta di guerra civile; sognavano l’Italia. Italia che eresse un “muro” in quel lembo di mare, inviando la Marina Militare in operazioni di dissuasione e respingimento. Attraverso questa vicenda-simbolo Leogrande recupera la funzione originaria della scena, luogo in cui il pubblico è faccia a faccia con la vena oscura della società; così apre il dibattito pur trasfigurando la realtà nella dimensione mitica (ma per questo universale e inevitabile).
Opera da camera in albanese e italiano, Katër i Radës combina la regia lineare di Salvatore Tramacere a un tessuto strumentale di canti polifonici, suono della cupa cupa (strumento popolare dell’Italia meridionale), tracce elettroniche, rumori. Le musiche portano la firma di Admir Shkurtaj: giunto nel ’91 in Italia poco più che ragazzo con le prime ondate di sbarchi e formatosi musicalmente nel nostro Paese, collabora oggi con diverse compagnie teatrali di ricerca, pur con lo sguardo rivolto alle più autentiche tradizioni musicali balcaniche. Michelangelo Campanale e Stefania Miscuglio curano rispettivamente scenografia e costumi: la scena non è che una zattera e il viaggio perde i connotati di cronaca per assumere quelli del mito; mito da cui sono però assenti gli dei e l’uomo è abbandonato a se stesso e ai propri simili.
Per approfondire le tematiche legate alla rappresentazione di quest’opera, nell’ambito del ciclo “Libri in scena” curato dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea in collaborazione con il Teatro Comunale, la giornalista di Internazionale Annalisa Camilli, da molto impegnata a seguire le rotte delle migrazioni verso l’Europa, parlerà alle 17 al Ridotto del Teatro del libro Il Naufragio di Alessandro Leogrande, in un incontro a ingresso libero intitolato La legge del mare.

Luogo

Ferrara, Ferrara Italia + Google Maps

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