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La Pazienza Arti e Libri
23 Marzo 2019
“Giardini d’agrumi sull’Adriatico. Caratteristiche orografiche e architettoniche nell’antico Stato di Fermo” di Keoma Ambrogio | presentazione libro
“Giardini d’agrumi sull’Adriatico. Caratteristiche orografiche e architettoniche nell’antico Stato di Fermo”
di Keoma Ambrogio
Edito da AndreaLivi
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Ne parlerà l’autore Keoma Ambrogio
Dal XV secolo al XX secolo la costa dei comuni dell’antico Stato di Fermo era una piccola costiera amalfitana, tempestata di giardini d’agrumi dove le nobili famiglie fermane producevano arance brusche, portoghesi, limoni, bergamotti, mandarini e ogni altri tipo di agrumi.
La pubblicazione sulle strutture architettoniche è parte di una ricerca molto ampia, promossa nel 2005 da Vermiglio Ricci, presidente dell’Archeoclub di Cupra Marittima e che ha coinvolto diversi esperti per approfondire il tema sotto le diverse competenze: Lucio Tomei ha svolto la ricerca storico archivistica e ha elaborato una “storia dell’agrumicoltura fermana” che è il cuore della ricerca; Keoma Ambrogio, con la collaborazione di Annalisa Conforti, ha approfondito gli aspetti di natura insediativa e architettonica; Aurelio Manzi ha illustrato gli aspetti colturali e Germano Vitelli il valore simbolico degli agrumi nelle arti marchigiane.
I Giardini sono insediat principalmente lungo la costa dei comuni che vanno da Porto San Giorgio fino a San Benedetto, con un picco produttivo nell’area di Grottammare e di Cupra Marittima. Questi insediamenti sfruttano i fattori orografici per ottenere la migliore esposizione solare possibile, un’adeguata protezione dagli agenti atmosferici negativi (come i venti freddi da nord) e la presenza di sorgenti sotterranee, così da ottenere la massima resa dall’attività produttiva.
Sulla base delle poche testimonianza materiali residue e dei numerosi documenti archivistici ritrovati, è stato possibile delineare due tipologie di sistemi produttivi: il giardino “a campo” e il giardino “murato”. La prima soluzione è priva di strutture architettoniche di protezione e di organizzazione;, mentre la seconda costituisce una vera e propria soluzione architettonica in grado di organizzare ragionalmente la coltivazione e gestirne tutte le fasi, compresa la protezione invernale. Quest’ultima struttura è molto assimilabile alle limonaie del lago di Garda che sono infatti messe i stretta relazione con questi esemplari marchigiani.
L’intento della pubblicazione è che la conoscenza di questa particolare realtà colturale e architettonica sia volano per una presa di cosciena del valore storico testimoniale dei giardini d’agrumi, al fine della loro tutela e valorizzazione.
Keoma Ambrogio nasce a Fermo, è architetto specialista in restauro, dal 2005 docente a contratto presso l’Università degli Studi di Ferrara, dove insegna fondamenti di restauro architettonico, e dal 2010 è funzionario architetto presso la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna.
A partire dagli ultimi anni della laurea, inizia una serie di studi sulle vicende architettoniche e storiche della città di Fermo e del fermano, spronato dall’amico e maestro Lucio Tomei. Seppure la vita lo abbia condotto fisicamente lontano dalla sua città il legame resta inscindibile in alcuni contributi già editi e in quelli in divenire.
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