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Palazzo dei Diamanti

17 Novembre 2018 - 6 Gennaio 2019

Eva Jospin | SOUS-BOIS

Un’interprete della scena artistica francese, Eva Jospin, è protagonista del secondo appuntamento della
rassegna d’arte contemporanea Offside. Sous-bois è il titolo della mostra, aperta a Palazzo dei Diamanti dal
17 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, in contemporanea con l’esposizione Courbet e la natura. In omaggio al
maestro francese e al suo ritorno in Italia, Eva Jospin propone un viaggio nell’universo oscuro e incantato dei
boschi, delle fonti e delle grotte, motivi ricorrenti anche nella ricerca courbettiana. L’intento del progetto
Offside è appunto quello di offrire uno sguardo contemporaneo sulle tematiche al centro delle esposizioni
dedicate ad artisti e movimenti storicizzati e, al contempo, evidenziare il filo rosso che lega le ricerche attuali
a particolari momenti dell’arte del passato.
Per gran parte del pubblico italiano Eva Jospin potrà essere una scoperta. L’artista è alla sua prima personale
in Italia ospitata in un museo, anche se ha esposto in diverse occasioni nel nostro paese e nel 2016 ha
soggiornato come borsista presso l’Accademia di Francia a Roma. Oltralpe il suo lavoro è noto grazie agli
ambiziosi progetti realizzati negli ultimi anni per prestigiose istituzioni pubbliche e private: tra essi spicca il
grandioso Panorama-foresta allestito nel 2016 nella Cour Carrée del Louvre, un caso esemplare di quel
dialogo tra l’architettura monumentale o museale e l’immaginario naturale che è la principale fonte
d’ispirazione di Eva Jospin.
Con un processo paziente di ritaglio e assemblaggio di materiali elementari, come il cartone, la corda e il filo
metallico, l’artista dà vita a imponenti installazioni di trame frondose e foreste a dimensione reale. Un
orizzonte naturale, ricco di risonanze fiabesche, oniriche o avventurose, prende possesso del paesaggio
urbano e museale. La forza evocativa racchiusa in questi fragili universi di carta si deve anche alla qualità
materiale dei suoi dettagli e alla suggestione tattile che questi suscitano nell’osservatore – un effetto reso
ancor più sorprendente dalla povertà dei mezzi. Inevitabile il riferimento ai sottoboschi ritratti da Courbet
con una stesura pittorica audace e materica, capace di sprigionare la vitalità primaria degli elementi naturali
ed evocare la loro presenza tangibile.
Sous-bois invita l’osservatore a addentrarsi in un percorso immersivo attraverso i vari registri formali
sperimentati dall’artista per promuovere uno sguardo incantato sulla natura. Una imponente installazione
in cartone grezzo dà corpo alla visione suggestiva e inquietante di una foresta (Fôret), con una quinta
boscosa che s’innalza da un’oscura parete. In un intreccio di illusione e realtà, il paesaggio rappresentato
digrada verso il pavimento della sala e investe lo spazio del pubblico sollecitandolo a mettere in moto il
meccanismo dell’immaginazione e a perdersi nei propri vissuti. Alla densità visiva dell’altorilievo in cartone
fa riscontro, con un raffinato contrappunto, l’aerea installazione in carta L’encre des grottes, con la sua
essenziale eleganza disegnativa. È l’esito del lavoro che ha portato recentemente l’artista a ricercare
attraverso la grafite su carta effetti di trasparenza che si prestano a trasporre la vitalità dell’acqua sgorgante
dalle rocce.
A metà strada tra queste due opposte modalità espressive, si collocano i suoi diorami, con i quali l’artificio
illusivo e l’intento giocoso appaiono più scoperti. Queste creazioni, di formato più piccolo rispetto alle
installazioni, producono la suggestione visiva di un bosco penetrato dai raggi del sole assemblando,
all’interno di una scatola lignea, una trama di lingue di carta da lucido sovrapposta ad uno sfondo disegnato.
L’artista sfida l’osservatore a lasciarsi incantare, consapevolmente, da queste scatole magiche,
ricollegandosi sin dal titolo ai diorami, quei dispositivi ottocenteschi, precursori del cinema, che generavano
l’impressione di fenomeni reali modulando gli effetti di luce dietro ad uno schermo dipinto.
Oltre all’allestimento nella sala dedicata alla mostra, Eva Jospin ha realizzato nel loggiato di Palazzo dei
Diamanti l’intervento site specific dal titolo Ninfeo, con il quale la natura incantata del mito viene evocata
nel contesto di un edificio simbolo del rinascimento. Una trama eterea di liane dorate impone una percezione
dell’architettura alterata dalla presenza, virtuale e ad un tempo sensoriale, dell’elemento vegetale. Ninfeo
richiama gli edifici sacri dedicati alle divinità silvestri, collocati in prossimità di fonti boschive e invasi di
vegetazione aerea, e offre un’apertura verso l’immaginario, ad un tempo classico e fantastico, che è stato
un tratto distintivo del rinascimento promosso a Ferrara dalla corte estense.

Aperto tutti i giorni 9-19

Luogo

Palazzo dei Diamanti
C.so Ercole I d'Este
Ferrara,
+ Google Maps
Telefono:
0532 205844

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