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22 Gennaio 2019 ore 16:00
1938. L’Italia razzista
Le leggi razziali, precedute da un subdolo censimento che, in realtà, era una vera e propria schedatura, e anticipate da una violenta campagna antisemita, esclusero gli ebrei dalla scuola, dal mondo del lavoro, dalla vita civile. Dal 1938, oltre quattrocento provvedimenti di crescente gravità: alla fine, gli ebrei non potevano possedere una casa, un’impresa, un lavoro e neppure degli oggetti. Una spoliazione sistematica e minuta, confische per oltre centocinquanta milioni di euro odierni. Gli archivi restituiscono le vicende di questa razzia e storie, spesso ignote, di vita e di morte, che l’Italia ha indagato solo dal 1998, con la Commissione presieduta da Tina Anselmi. Ma troppo resta ancora sconosciuto e le restituzioni agli originari proprietari sono state tardive e parziali, come gli indennizzi e i riconoscimenti ai perseguitati.
Con una capillare ricerca, Fabio Isman racconta fatti di frequente ignorati o poco esplorati, dai quali emerge lo spaccato di un Paese non sempre composto da “brava gente”.
L’evento, a ingresso gratuito, è promosso dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah in occasione del Giorno della Memoria. Partecipano il Presidente e il Direttore del MEIS, Dario Disegni e Simonetta Della Seta
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